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Cibi e Bevande

Maison Anselmet @ OperaWine

La selezione di Wine Spectator per OperaWine ritiene il Vallée d'Aoste Chardonnay élevé en Fût de Chêne 2012 di Maison Anselmet uno dei 103 migliori vini d'Italia e uno dei quattordici migliori vini bianchi italiani.
Villeneuve, (informazione.it - comunicati stampa - cibi e bevande) Mancano pochi giorni all'evento esclusivo “OperaWine, Finest Italian Wines: 100 Great Producers" Premiere che Vinitaly, in collaborazione con la rivista americana di riferimento per il mercato americano Wine Spectator, ha espressamente dedicato agli operatori specializzati di tutto il mondo.
OperaWine è arrivato alla sua 4a edizione e si propone come un concentrato dell'eccellenza vinicola del Bel Paese. Obiettivo primario dell'iniziativa è la valorizzazione delle caratteristiche intrinseche dei vini italiani e dei loro produttori, un modo immediato e veloce per favorire soprattutto gli operatori internazionali e permettere loro di incontrare le aziende produttrici, conoscerle nel loro contesto culturale, capirne le scelte e più di ogni altra cosa apprezzarne le peculiarità.

“Questa è la mia prima volta ad OperaWine e sono allo tempo stesso felice e in apprensione.” commenta Giorgio Anselmet “ Ho lavorato molto su questo vino, nel corso degli anni, anche dopo i primi consensi, non mi sono mai fermato, andando di volta in volta alla ricerca di qualche piccolo dettaglio in più.” E in effetti dopo i riconoscimenti arrivati da tutte le principali guide italiane, dopo le premiazioni derivanti dalle degustazioni per il mercato anglosassone, ecco gli apprezzamenti degli esperti degustatori americani. “Non è affatto importante aggiungere un riconoscimento in bacheca, - prosegue Giorgio - ma verificare che il mio lavoro di rifinitura abbia fatto evolvere un vino nel quale ho sempre creduto in modo da essere riconosciuto di riferimento non solo nel mercato italiano, il cui gusto è facilmente riconducibile al mio, ma su tutti i principali mercati internazionali: il francese e lo svizzero prima, l'inglese poi e ora l'americano.”







“Mi affascina conoscere il giudizio di chi degusta i miei vini, ascoltare come enologi e sommelier descrivano i profumi e i sapori per ritrovare nelle loro parole i miei obiettivi iniziali, la mia ricerca.”
Ognuno di noi percepisce e apprezza un bicchiere di vino a modo suo, secondo l'umore di un momento, l'ambiente che lo accoglie, la compagnia che lo circonda. Quando produco, anzi quando 'compongo' i miei vini, mi pongo degli obiettivi armonici, vado alla ricerca di un sapore, un gusto, una rotondità, una armonia, un equilibrio per me fondamentali. Se ritrovo queste caratteristiche nel giudizio di chi degusta il mio vino allora so di aver ottenuto il più alto dei riconoscimenti a cui potessi ambire.”

Nel Vallée d'Aoste Chardonnay élevé en Fût de Chêne 2012, Giorgio Anselmet ha cercato in vigna il migliore equilibrio fra contenuto zuccherino e acido, ha poi selezionato manualmente le uve dopo la raccolta effettuata senza ausili meccanici, ha studiato un giusto rilascio degli aromi del legno usando barrique francesi di diverse stagionature, ha pazientato nell'attesa della corretta maturazione mentre procedeva con il batônage, ha declinato il proprio Chardonnay come fosse un rosso importante adatto a lungo invecchiamento!
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