Pubblicato il romanzo che narra della tratta delle immigrate come schiave del sesso
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Il romanzo, vincitore del Premio del mare Marcello Guarnaccia 2029-2020, racconta di Loveth, una ragazza nigeriana venuta dal mare, e di Tommaso, un giovane psicologo italiano che, raccontandosi, provano a sconfiggere i propri fantasmi. Il dolore non ha confini né colore o lingua o cultura; il dolore è l’urlo silenzioso sebbene disperato di chi nel tormento della propria esperienza rischia di perdere se stesso. Tommaso attraversa il mare per sfuggire al dolore, Loveth per costruire una speranza, entrambi daranno un nome all’orrore, entrambi cercheranno parole d’amore.
![](http://q8.informazione.it/atc/2019/12/7b1a0b0a-42e0-4311-bdf7-2e096d9a5218/DeVita2020BADGEOK.jpg)
La storia, ambientata a Napoli e Capri, seguendo la rotta dei migranti dal’Africa, è metafora del mare di solitudine nel quale si dibattono i protagonisti insieme agli «ignoti» scomparsi nel fondo del Mediterraneo e i tanti «sommersi» nel quotidiano di una finta serenità cui l’autrice dà voce.
Loredana De Vita, scrittrice di Napoli, pubblica per Armando, Giochiamo che ero. Conversazione con chi ama la scuola (2009), Genitori senza controllo (2010), Altro non siamo che voce (2011); per Nulla Die, Donna a metà (2014), Oltre lo specchio. Immagini e cultura del femminile (2015), Alla scoperta dell’invisibile. Adolescenti alla ricerca di sé (2016), Non scavalcare quel muro (2017), Don’t Climb Over That Wall (2018), Cultura e culture. La pluralità dei centri (2018).
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