Incontro tra Governo e sindacati del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, il Nuovo Sindacato Carabinieri lancia un appello alla premier Giorgia Meloni: “Convochi anche le associazioni professionali a carattere sindacale”
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“Il prossimo 16 novembre, in previsione del Consiglio dei Ministri monotematico dedicato alle misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti alle Forza di Polizia, alle Forze Armate, ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si confronterà con le organizzazioni sindacali del comparto: chiediamo alla Premier di estendere l’incontro anche alle associazioni professionali a carattere sindacale che, in breve tempo, prenderanno parte alle prossime contrattazioni normative ed economiche”: a dichiararlo sono Toni Megna e Igor Tullio, segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri.
Nella stessa giornata, il Ministro della Difesa Guido Crosetto riceverà le APCSM, Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari del comparto di riferimento.
“Proprio il Ministro – sottolineano i due segretari – ha sempre manifestato segnali chiari e continui in merito alla piena operatività delle associazioni che rappresentano il personale militare: una posizione ribadita di recente in occasione del question time in Aula, con la risposta all’interrogazione della senatrice Antonella Zedda”.
“Il Ministro Guido Crosetto – precisano – ha dichiarato che già nel primo trimestre del 2024 le associazioni saranno pienamente operative: in linea con l’attenzione e la sensibilità dimostrate, ci attendiamo ora un incontro nella giornata del 16 novembre con la Premier che, sul tema della sicurezza, ha garantito una svolta”.
“Convocare le associazioni professionali – spiegano – unitamente ai sindacati delle Forze di Polizia sarebbe una scelta strategica e lungimirante”.
“Siamo certi – affermano– che anche il presidente Giorgia Meloni vorrà riflettere sulla possibilità di estendere l’incontro alle associazioni sindacali di tutti i comparti, incluse quelle che rappresentano i militari della Guardia di Finanza”.
“Tutto ciò – precisano – significherebbe, finalmente, un vero cambio di passo, locuzione cara alla filosofia politica del presidente Giorgia Meloni”.
Una richiesta che, come precisano i due esponenti sindacali, “non può certamente prescindere da una riflessione tutta interna all’Arma dei Carabinieri”.
“Occorre evidenziare – aggiungono Toni Megna e Igor Tullio – che è stato già avviato, ed è in corso, un costruttivo dialogo tra le associazioni professionali a carattere sindacale e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, a cui va riconosciuta l’apertura in tema di relazioni sindacali, in controtendenza rispetto a posizioni decisamente anacronistiche e sempre più minoritarie, anche interne, orientate a rallentare un processo ineluttabile e inappellabile”.
Ovvero, quello sancito da una sentenza della Corte Costituzionale emessa nel 2018, che riconosce ai militari la libertà di associazione sindacale.
“Valutiamo in modo estremamente positivo – concludono i segretari nazionali di NSC – tutte le ultime direttive interne emanate e le posizioni assunte dai vertici dell’Arma in materia di Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari, volte alla ricerca sempre più concreta di un ascolto reciproco fondato sulla coesione interna e sull’interesse dei Carabinieri”.