Al via i nuovi test di MedicAir Food per aiutare i pazienti disfagici

I disturbi della deglutizione rendono estremamente difficoltoso alimentarsi e possono originare patologie, anche gravi. Il team di R&S di MedicAir Food sta mettendo a punto innovativi test per potenziare le funzionalità di alcuni alimenti e garantire ai pazienti che soffrono di disfagia il corretto apporto nutritivo
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

Milano, novembre 2020 – Abbiamo imparato a conoscerla proprio durante l’emergenza Covid-19, anche se, a prescindere dal nuovo Coronavirus, molte persone – in particolare anziane – ne erano già affette: stiamo parlando della disfagia, una patologia che riguarda i disturbi della deglutizione e che, se non correttamente trattata, può portare a conseguenze anche gravi, prima fra tutte l’impossibilità di nutrirsi adeguatamente.

Nei pazienti affetti da disfagia, il percorso del cibo, che una volta trasformato in bolo passa dalla bocca allo stomaco, devia, con il rischio di sviluppare polmonite ab ingestits o di aspirazione, cioè il passaggio degli alimenti nelle vie aeree. La disfagia, benché sia maggiormente diffusa tra gli anziani, può colpire anche persone giovani, come per esempio bambini o neonati affetti da malformazioni congenite oppure che hanno subito traumi o, ancora, adulti che soffrono di patologie vascolari, traumatiche o neuromuscolari.

Per aiutare concretamente i pazienti con disfagia, il team di ricerca e sviluppo di MedicAir Food – azienda di consulenza alimentare di MedicAir Group, leader globale nel settore dell’Home Care – sta mettendo a punto test pionieristici, che potrebbero rappresentare un punto di svolta per garantire alle persone affette da questa patologia un’alimentazione adeguata. Attualmente, infatti, vengono somministrati cibi con ricette già “impostate”, come per esempio manzo e patate; gli esperti di MedicAir, invece, stanno testando tutti i componenti di un pasto, al fine di individuarne le proprietà nutrizionali e solo successivamente mescolarli tra loro nel modo più funzionale per il paziente dal punto di vista nutritivo. Per la frutta, i test sono stati eseguiti due volte, una sul singolo alimento e l’altra con l’aggiunta di acido ascorbico (vitamina C) con l’obiettivo di realizzare un prodotto ricco di antiossidanti, che aiutano a bloccare i radicali liberi e a potenziare il sistema immunitario. 

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