Un convegno per trattare il legame tra lavoro e giustizia sociale
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Un convegno per trattare il legame tra lavoro e giustizia sociale. L’iniziativa, organizzata dalla FAP - Federazione Anziani e Pensionati delle Acli, è in programma dalle 9.30 di sabato 10 febbraio nella sala congressi dell’hotel Minerva di Arezzo e proporrà un’occasione di confronto finalizzata a evidenziare le attuali criticità in ambito lavorativo verso cui istituzioni e associazioni saranno chiamate a orientare le loro attenzioni. “Il lavoro tra ingiustizie e disuguaglianze” è il titolo di una giornata che troverà il proprio cuore nell’analisi della situazione locale, regionale e nazionale per approfondire le conseguenze sociali di precarietà, differenze retributive, disparità di genere, scarse risorse per i pensionati e mancate opportunità per i giovani, con la volontà di individuare misure concrete in termini di welfare a favore di inclusione, potere d’acquisto e rilancio dei consumi.
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Il convegno, moderato dalla vicepresidente regionale delle Acli Elena Pampana, sarà aperto dai saluti di Rosario Cavallo (segretario nazionale della FAP Acli), di Luigi Scatizzi (presidente provinciale delle Acli Arezzo) e di Luigi Fanciulli (segretario regionale della FAP Acli Toscana) che introdurranno i diversi temi con un osservatorio sulle attività svolte dal sistema aclista ai vari livelli. Il fulcro dell’evento sarà rappresentato dagli interventi di Paolo Formelli (vicesegretario vicario nazionale della FAP Acli) e di Leonardo Marras (assessore all’economia della Regione Toscana), prima delle conclusioni che saranno affidate al vicepresidente nazionale delle Acli con deleghe al lavoro e al terzo settore Stefano Tassinari che illustrerà anche dati e risultati emersi dai report stilati dall’associazione. La mattinata verrà ulteriormente arricchita da una fase di dibattito liberamente aperta a istituzioni, sindacati, associazioni e cittadini. «Il convegno - spiega Formelli, - pone le proprie radici nella constatazione che, purtroppo, la tendenza alla riduzione delle disuguaglianze è avvenuta verso la povertà: le retribuzioni si sono polarizzate e le condizioni sono spesso peggiorate, producendo per lavoratrici e lavoratori un declino del senso di sé e del domani. Tutt’oggi, inoltre, persistono le disuguaglianze di genere, mentre i ceti deboli avvertono la preoccupazione nel fruire anche di servizi essenziali legati alla salute, all’assistenza sociale, all’istruzione e alla mobilità. L’intenzione della FAP Acli è dunque di avviare un processo di riflessione e orientamento dove è urgente ripensare a un nuovo modo di fare economia restituendo innanzitutto più potere d’acquisto ai salari del lavoro e alle pensioni, rilanciando i consumi per favorire la ripresa del Pil e la creazione di nuovi posti di lavoro».