Teatro Pazzini di Verucchio e al Teatro CorTe di Coriano la compagnia Fratelli di Taglia porta in scena AMORE SENZA VOCABOLARIO -Racconti del Lager 1943-1945 - il testo di Gino Pagliarani
Comunicato Precedente
Comunicato Successivo
Teatro Pazzini di Verucchio e al Teatro CorTe di Coriano la compagnia Fratelli di Taglia porta in scena
AMORE SENZA VOCABOLARIO -Racconti del Lager 1943-1945 - il testo di Luigi Maria (“Gino”) Pagliarani (Rimini, 23 gennaio 1922 – Sorengo, 17 marzo 2001) ,nel centenario della nascita e in occasione della Giornata della Memoria.
AMORE SENZA VOCABOLARIO -Racconti del Lager 1943-1945
Con le voci di Daniele Dainelli e Patrizia Signorini, accompagnati dalla musica dal vivo di Massimo Modula alla chitarra, voce e immagini, Giacomo Depaoli alle percussioni, Massimo Marches alle chitarre e Mandolino e Daniele Torri al sax e flauto, uno spettacolo per non dimenticare i soldati Italiani Internati Militari (IMI) dal 1943 al 1945, nei campi di prigionia e lavoro.
Nei brevi ed intensi capitoli del racconto di Paglairani, ecco "Le abitazioni della fame", dove la fame livellava le persone e le umanità, e poi "Una mangiatoia senza Presepe", per indicare la tristezza e la nostalgia davanti a tanta violenza, fino appunto a"Amore senza vocabolario", il ricordo di un dialogo senza parole tra un ragazzo italiano ed una ragazza russa, così tenero che "l'inverno si era trasformato in un giardino".
Un amore grande, un amore “senza vocabolario”.
Nello spettacolo letteratura, musica origianle e disegno dal vivo èper non solo non dimenticare ma per pensare all'oggi.
Circa 50 anni dopo la guerra, Gino va alla ricerca del suo diario. Il ricordo è ancora vivace, soprattutto quello della fame che molti di noi non hanno mai provato con quell’intensità.
La fame insieme ai ricordi dei contatti affettivi che non sono mai mancati in quei momenti così tragici. Sono queste emozioni relazionali che hanno permesso di superare tante frustrazioni. Rapporti affettivi bruscamente troncati che lasciano dietro tanti sensi di colpa. E’ il motivo per cui Gino non riesce ad analizzare il suo ricordo di Giulia, mentre si sofferma sulla descrizione della fame comune a tutti i prigionieri che si son trovati con il cucchiaio nel taschino, senza rendersene conto.
Infatti il primo titolo “il cucchiaio nel taschino” si addice meglio a questa raccolta di ricordi. La fame era sempre la protagonista .
Amore senza vocabolario è una storia incompiuta che lo ha fatto soffrire alla fine della guerra , non avendo potuto spiegare a Giulia la sua improvvisa partenza. Lo avrebbe voluto fare e non l’ha fatto, trascinandosi dietro il senso di colpa., ancora 50 anni dopo, ma Gino preferisce parlare di ciò che la guerra gli ha insegnato . E`diventato pacifista ma pensa al grande errore di pensare un pacifismo passivo. Non si può pensare di andare avanti risolvendo i conflitti con la guerra, ma l’ elaborazione della conflittualità individuale e di gruppo deve essere la preoccupazione costante dell’individuo che cerca di dare un senso alla vita e alla pace
Maria Pagliarani Zanetta, moglie di Luigi MariaPagliarani
Mercoledì 26 gennaio nella Sala Isotta del Teatro CorTe di Coriano (ore 17:30) lo storico Dott. Carlo Greppi (ricercatore, autore, direttore editoriale, affronterà il tema La memoria tra ricordo e storia in dialogo col prof. Oreste Godi. L’evento sarà accompagna to da una “sorpresa musicale” da parte di Metamorfosi. Ingresso libero
Al Teatro Pazzini di Verucchio e Cor.Te di CorTe, per la Giornata della Memoria, la Compagnia Fratelli di Taglia porta
AMORE SENZA VOCABOLARIO
Racconti del lager 1943-1945
Lettura animata con paint performing art e musica dal vivo
Regia di Giovanni Ferma e Marina Signorini
Con Patrizia Signorini e Daniele Dainelli - Voci Narranti
Massimo Modula - Chitarra, Voce e Colore
Giacomo Depaoli – Percussioni
Massimo Marches – Chitarre e Mandolino
Daniele Torri – Sax e Flauto