Una corona di fiori deposta in carcere per i “volontari della libertà”
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Una corona di fiori in ricordo dei “volontari della libertà” Sante Tani, don Giuseppe Tani e Aroldo Rossi. Ad averla deposta sono state l’Anvcg - Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra di Arezzo e le Acli di Arezzo che hanno partecipato alla cerimonia commemorativa ospitata dal carcere cittadino per ricordare le tre vittime della barbarie nazifascista che, con il loro sacrificio di sangue, hanno contribuito a costruire un futuro di democrazia e sviluppo per il Paese. La manifestazione ha visto la presenza anche dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, dell’Istituto del Nastro Azzurro e dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che condividono la comune volontà di tenere viva la memoria a settantanove anni di distanza e di tramandare i valori che, dalla Resistenza e dall’Antifascismo, sono stati poi declinati nella Costituzione per costruire una cultura di pace e libertà.
A testimoniare questo impegno sono alcune iniziative che, negli ultimi mesi, sono state promosse da Acli e Anvcg per tramandare la memoria tra le giovani generazioni: tra queste rientra la proiezione del docufilm “L’altra guerra” sull’eccidio di Civitella in Val di Chiana e il progetto “Testimoni di pace” che sono stati rivolti specificatamente agli studenti delle scuole. La commemorazione al carcere ha aperto il programma di eventi che permetteranno, nelle prossime settimane, di ricordare le vittime della provincia di Arezzo che fu martoriata da eccidi e stragi tra il giugno e il luglio del 1944. In quest’ottica, una delegazione dell’Anvcg sarà presente con il proprio stendardo nelle principali ricorrenze organizzate sul territorio comunale e nelle vallate presso i monumenti ai caduti e alle vittime, facendo tappa nei luoghi degli eccidi a partire dalle ricorrenze di sabato 24 giugno e domenica 25 giugno nelle località intorno a Palazzo del Pero, seguite giovedì 29 giugno da Badia Agnano e San Pancrazio.
«Onorare la memoria delle vittime è un dovere delle nostre associazioni - spiegano Ulisse Domini e Luigi Scatizzi, rispettivamente presidente dell’Anvcg e delle Acli, - così come è nostro dovere non dimenticare il sacrificio di chi con la propria vita ha contribuito alla democrazia e alla libertà di cui godiamo oggi. Solo la Guerra di Liberazione durante il secondo conflitto mondiale ha causato migliaia di morti tra i civili: mille furono nella città Arezzo e quasi duemila nella provincia. È dunque necessario non dimenticare le atrocità della guerra e promuovere una cultura della pace fin dalle giovani generazioni».