Dopo l’AI Act, benefici e rischi per studi legali e legal department al Forum Legale di Wolters Kluwer con AIRIA

Al centro del 1° Forum legale di Wolters Kluwer con Airia, le nuove sfide dei legal department e degli studi legali, tra AI e compliance aziendale. Ora che l'AI Act è entrato in vigore, l’attenzione si sta concentrando sui meccanismi di governance e le policy che le aziende dovranno adottare per essere conformi al Regolamento UE. Durante il convegno sono emersi alcuni “snodi” essenziali che devono essere affrontati nel momento in cui una tecnologia digitale AI-based entra in un’organizzazione
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Milano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

Si è tenuto oggi, giovedì 26 settembre nella cornice della sede di Google Italy, il primo appuntamento con il Forum Legale organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con AIRIA - Associazione per la Regolazione dell'Intelligenza Artificiale. Al centro, le nuove sfide dei legal department e degli studi legali, tra intelligenza artificiale e compliance aziendale. 

Giulietta Lemmi, AD di Wolters Kluwer Italia (in foto), ha dichiarato: “L’AI Act è la prima rivoluzionaria normativa al mondo sull’intelligenza artificiale e una delle più complesse della data economy, tanto da rendere cruciali l’adeguamento e l’armonizzazione a livello europeo e nazionale, nonché il ruolo delle Autorità nell’esercizio dei loro poteri di enforcement. Tuttavia, oggi abbiamo voluto focalizzarci anche sulle opportunità che l’AI è in grado di generare per i professionisti del mondo legale. Saper sfruttare queste tecnologie crea vantaggi concorrenziali e finanziari, ma è fondamentale saper integrare al meglio gli strumenti digitali nella compliance aziendale per non perdere il beneficio dell’investimento che questi comportano – ha sottolineato–. In Wolters Kluwer, ci impegniamo a sviluppare soluzioni innovative per supportare i nostri clienti nel loro lavoro quotidiano. In linea con i nostri valori di fiducia, trasparenza e responsabilità, ci impegniamo per un'intelligenza artificiale responsabile, progettando e sviluppando prodotti e servizi per aiutare i nostri clienti a risolvere i loro problemi più complessi, oggi e in futuro".

Ora che il Regolamento Ai Act è entrato in vigore, l’attenzione si sta concentrando sui meccanismi di governance e le policy che le aziende dovranno adottare per essere conformi al Regolamento UE. Durante il convegno sono emersi in particolare, grazie al contributo di professionisti esperti oltre che delle Istituzioni - ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale), AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e Garante per la protezione dei dati personali – alcuni “snodi”  essenziali che devono essere affrontati nel momento in cui una tecnologia digitale ed in particolare AI-based entra in un’organizzazione: si rilevano infatti molteplici intersezioni con la compliance in materia di data protection e di cybersecurity, questioni di proprietà intellettuale e trasparenza oltre che il rapporto complesso della digitalizzazione con il principio ESG della sostenibilità.

“L’IA rappresenta una general purpose technology - una tecnologia di applicazione trasversale in grado di incidere contemporaneamente su diversi aspetti del nostro tessuto economico e sociale. La regolazione di questa tecnologia, attraverso la determinazione di principi fondamentali, e la previsione di un impianto normativo sistematico, coerente ed efficace, è probabilmente una delle sfide più ambiziose per i regolatori di ogni giurisdizione esistente” – così ha sottolineato Carmelo Fontana, Senior Counsel di Google e Presidente di AIRIA

"L'avvento dell'AI è destinato a cambiare profondamente le nostre vite, il nostro modo di relazionarci e di lavorare. Gli impatti di questa rivoluzione sono talmente ampi che è necessario uno sforzo comune, un dibattito informato, molta formazione e cultura per aziende e cittadini. AIRIA nasce per questo, come un luogo dove le diverse voci dell'industria, dell'accademia, della pubblica amministrazione, possono ritrovarsi per discutere, dibattere e trovare spunti e soluzioni." spiega Marta Colonna, Chief Legal and Compliance Officer pagoPA e Vice Presidente di AIRIA.

Sugli aspetti della protezione dei dati personali, osserva Massimiliano Masnada, Partner di Hogan Lovells e cofondatore di AIRIA: “L’AI pone una sfida in più: così come l’avvento di Internet aveva posto il problema dell’autodeterminazione informatica, la protezione dell’io” digitale oggi deve necessariamente essere bilanciata con l’interesse collettivo alla circolazione dei dati per consentire lo sviluppo dei sistemi e modelli di AI.

Edoardo Raffiotta, Professore di Diritto costituzionale nell’Università di Milano Bicocca, Avvocato Of Counsel LCA, tra i co-fondatori di AIRIA, aggiunge: “Per questo è importante che la tecnologia sia affidabile e responsabile e per questo motivo l'AI ACT introduce obblighi di compliance (per le imprese) volti a governare l’AI, bilanciando l’innovazione tecnologica con i diritti delle persone".

Ciò che si evince con chiarezza anche dall’esperienza dei professionisti di studi, dei dipartimenti legali e di compliance, è che l’applicazione di queste tecnologie richiede una Governance dedicata e un lavoro molto complesso di costruzione del modello di utilizzo, prevedendo una pianificazione iniziale importante, non solo sull’implementazione del sistema, ma anche sul training, perché i professionisti e le aziende siano in grado di capire e utilizzare a pieno le funzionalità dell’AI, riuscendo così a capitalizzare tali investimenti a beneficio delle indubbie opportunità di cui è portatrice l’AI in termini di miglioramento dell’efficienza, incremento della produttività e ottimizzazione dei processi interni.