Il guano dei Colombi e il suo impatto negativo su strutture e salute umana

Il prof. Paolo Albonetti, Zoologo dell’Università degli Studi di Genova, Dip.to di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita spiega come la presenza massiccia di colombi di città può portare a problematiche ambientali e igieniche, tra cui l'accumulo di guano.
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Roma, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

        La proliferazione dei colombi urbani (Columba livia var. domestica) rappresenta un problema significativo per le città, non solo dal punto di vista estetico ma anche da quello igienico-sanitario. Le loro deiezioni, ricche di sostanze corrosive e patogene, danneggiano il patrimonio artistico e possono avere un impatto negativo sulla salute umana, creando una serie di sfide per le Amministrazioni Pubbliche e i cittadini.

          Aspetti Chimici ed Estetici: un degrado inesorabile

        La presenza massiccia di colombi, che nelle aree urbane origina dal disordine ambientale creato dall’uomo e dalla zoofilia diffusa produce importanti concentramenti di colombi e un grave danno fisiologico se alimentati con farinacei cotti, innesca un processo di degrado estetico inesorabile, prodotto dalla fecalizzazione ambientale, dei materiali lapidei compromettendo l'armonia estetica degli edifici causata dall’aggressione al patrimo­nio architettonico monumentale.   L’accumulo di materiale organico rappresenta un ottimo pabulum per batteri solfato‑riduttori la cui azione provoca la formazione della farina biologica che lascia sul marmo una tipica colorazione bruno‑rossastra (Forlani 1984, Conti 1984). L’acqua piovana, scorrendo sui monumenti, si infiltra e trasporta il guano nelle microfessure superficiali, dove viene digerito dagli enzimi batterici con produzione di gas e acidi (Nomi­sma 2003). Il guano ricco di sostanze acide, causa alterazioni cromatiche che, macchiando irrimediabilmente facciate, monumenti, statue e pavimentazioni, deturpano il tessuto urbano e sminuiscono il valore storico e artistico degli immobili. Analoghe conseguenze si producono quando il guano, mantenendo l’ambiente umido, favorisce l’impianto e lo sviluppo di muschi, licheni e alghe.

                                                                                                                                            Alimentazione “spontanea” (foto P.P. Albonetti)

        Nelle città d'arte è relativamente agevole constatare il danno sopra i manufatti di marmo, pietra calcarea e in bronzo e ferro degli edifici storici rappresentato dalle tracce di guano particolarmente vulnerabili a questo tipo di deterioramento.

        Negli edifici e soprattutto su quelli di recente costruzione si può riscontrare le conseguenze della sottovalutazione della presenza di colombi e dei relativi danni ai quali non viene posto rimedio al momento dell’intervento edilizio con le naturali conseguenze di imbrattamento delle facciate e intasamento delle grondaie e condotte.

          Aspetti sanitari: un rischio per la salute pubblica

        Il guano dei colombi non rappresenta solo un problema estetico e strutturale ma anche un rischio igienico-sanitario per la salute pubblica. La fecalizzazione ambientale può creare con­dizioni adatte allo sviluppo di agenti patoge­ni quali batteri, virus e patogeni, come la salmonella ssp., la Toxoplasmosi, l’Istoplasmosi, il Cryptococcus neoformans, la Listeria monocytogenes, la Chlamydia psittaci ecc. e Nematodi e Cestodi oltre ad ectoparassiti oltremodo confidenti con l’umano come il Dermanyssus gallinae (Acaro).

Il guano in accumulo sulla pavimentazione stradale, sull’arredo urbano, sulle infrastrutture e sugli edifici determinano l’insorgenza di cattivi odori e qualora essicato può aerodisperdersi e venire inalato come agenti patogeni e allergeni.  L'ingestione accidentale di alimenti contaminati da guano o il contatto diretto può provocare gravi malattie e infezioni cutanee.

        Un articolo dal titolo ‘’ I Colombi Possono Trasmettere Malattie?’’ spiega in dettaglio le malattie che i colombi possono trasmettere all’uomo:

https://www.informazione.it/c/6457FA7F-00E6-499E-B948-52EDA05989A9/I-Colombi-Possono-Trasmettere-Malattie

                                                                                                                                    Un diagramma di come la salmonellosi si trasferisce all’uomo dai colombi

          Azioni di controllo: un approccio integrato

La gestione del problema della popolazione di colombi urbani richiede un approccio integrato che coinvolga diverse azioni a seconda delle criticità osservate:

  • Dissuasori fisici: la loro installazione è un sistema di difesa passiva che ha il vantaggio di costi contenuti soprattutto se applicato contemporaneamente a interventi di manutenzione strutturale dei fabbricati e di offrire un buon grado di protezione per l’ambiente.  Comunemente vengono posti in opera i dissuasori fisici a punte, a cuneo, fili ballerini, rete tesa, diffusori vocali

  • Occlusioni delle buche pontaie, dei sottotetti, e chiusura delle aperture di edifici desueti: impediscono la nidificazione dei colombi permettendo l’introduzione dell’avifauna da proteggere e Chirotteri ottimi insettivori.

  • Controllo della fertilità: La sterilizzazione dei colombi urbani con l’uso della Nicarbazina ha dimostrato di essere l'unica soluzione sicura, sostenibile, efficace ed etica per ridurre la popolazione di Colombi urbani attraverso il controllo delle nascite.

                      

  • Campagne di sensibilizzazione: Informazione della cittadinanza sull'importanza di non alimentare i colombi e sulle conseguenze negative della loro presenza massiccia.
  • Interventi di pulizia e sanificazione: Rimozione periodica del guano e disinfezione delle superfici contaminate.

 

          Conclusione

I cittadini si preoccupano della spesa pubblica e della salvaguardia della propria salute, an­che e soprattutto se la conservazione dell’am­biente è compromessa da una scarsa e talvol­ta assente gestione degli animali infestanti da parte delle Amministrazioni Pubbliche.

Si rende pertanto necessario individuare i pro­blemi nell’immediatezza in cui si verificano e stabilire con precisione i compiti dei diversi soggetti pubblici coinvolti per favorire la si­nergia necessaria ad assicurare una ragione­vole convivenza tra la popolazione umana e quella dei colombi.

Per questo motivo occorre fornire i concetti basilari di eco‑etologia e dinamica delle po­polazioni, informare tramite media, stampa ecc. circa le cause della crescita demografica e sui rischi derivanti dalle alte concentrazioni di colombi e richiamare la partecipazione atti­va della cittadinanza circa l’atteggiamento da adottare per una ragionevole convivenza.