GALEATA (FC), la Stagione 2023-2024 del Teatro Zampighi

Sabato 23 marzo ore 21,15, Vito in "Al bar del portico". Venerdì 19 aprile ore 21,15, Paolo Rossi in "Scorrettissimo me - Per un futuro, immenso repertorio"
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Il teatro di Galeata (FC) 

 situato nell’ala sinistra di un elegante palazzo con porticato centrale, costruito agli inizi del Novecento per ospitare la scuola elementare. Attualmente gli ambienti dell’ala destra accolgono l’Istituto professionale per l’artigianato “Ubaldo Comandini”.
Risale al 1929 l’adattamento di parte dell’edificio a sala teatrale che, se si escludono alcuni interventi per rendere più agevole l’ingresso in galleria effettuati al termine della Seconda guerra mondiale, solo negli anni Ottanta ha visto lavori di una certa consistenza. Si è inteso così recuperare il teatro anche alla sua destinazione originaria, cioè di struttura per l’allestimento di spettacoli di prosa. Negli ultimi decenni, infatti, prima dell’inizio dei lavori, il locale era adibito prevalentemente a sala per proiezioni cinematografiche, per balli e per incontri pubblici.

La sala, rettangolare, presenta sul fondo, di fronte al palcoscenico, una balconata ad andamento curvilineo, semplicemente decorata a motivi geometrici attorniati da una sottile cornice di stucco. In base a una convenzione tra il Comune e l’associazione culturale “Teodorico”, da ottobre a febbraio è adibita a proiezioni cinematografiche.
Inserito nel circuito dei piccoli e medi teatri della Romagna, con la gestione e la direzione artistica della cooperativa “Accademia Perduta – Romagna Teatri” di Ravenna e Forlì, nel 2015 il teatro è stato intitolato al tenore forlivese Carlo Zampighi, attivamente impegnato per la politica e la cultura di Galeata.

 

La stagione teatrale 2023/24

la Stagione 23/24 del Teatro Zampighi di Galeata prevede una programmazione che tenga conto dei gusti e dei  diversi pubblici potenziali

Il ritorno in uno dei nostri teatri dell’irriverente e sulfureo Paolo Rossi con uno spettacolo dove l’improvvisazione che costituisce da sempre la sua cifra stilistica tra commedia dell’arte e irriverente cabaret sociale si sposa alla nota malinconica degli omaggi ai suoi grandi maestri e compagni di viaggio ( Enzo Jannacci , Dario Fo….) da’ il tono ad una rassegna dove la malinconia, la risata irriverente, la riflessione su se stessi e sul mondo si alternano sapientemente.

C’ è infatti il tono della malinconia, della nostalgia ma anche la risata sia grassa che intelligente anche nello spettacolo di Vito su quella specie di seconda casa dove litigare. Nel Bar al portico infatti si può ancora discutere di politica (tutti ladri), parlar di donne (quelle gnocche), parlare dei bei tempi andati (sempre belli), raccontare qualche nuova avventura (sempre inventata) e prendersi in giro ininterrottamente (arrivando spesso alla meni). Perché il bar non è un locale ma una seconda casa; di più, una vera patria d’elezione. 

Si ride poi di se stessi e degli altri ,degli uomini e delle donne, del loro straordinario tentativo di “ stare insieme”nonostante le differenze, del tempo che passa nello spettacolo di Debora Villa, una sorta di summa della sua comicita’ col tono della prova d’attrice , attrice che pero’ per prima non si prende mai troppo sul serio .

Sempre scritto da una donna e portato in scena da una donna, dove l’attrice ronconiana Paola Bigatto entra in scena vestita da professoressa e davanti ad una lavagna in una immaginaria classe scolastica presenta le tesi di Hannah Arendt che rivoluzionarono il concetto di bene e male è poi La Banalita’ del male,scelto per celebrare il Giorno della memoria. Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali:il male è frutto dell’assenza di idee, di mancanza di volonta’ del del bene, di assenza di anima non della malvagita’in se .

Un libro giocoso e filosofico al tempo stesso, portato avanti con la grazia onirica di un fumetto è poi il Marcovaldo , giocato “ è proprio il caso di dirlo con tutta la leggerezza che merita tra interpretazione e canzoni che lo contrappuntano dalla grazia leggera di Peppe Servillo in quello che non è solo un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita ma anche una riflessione seria ma non seriosa sul rapporto tra uomo e natura .

E dentro di noi ma anche fuori nel rapporto con l’altro ci porta la irrefrenabile voglia di scrivere versi ,di comunicare con la poesia di Lorenzo Maragoni ,campione italiano di Poetry slam qui impegnato in uno spettacolo in cui la poesia incontra la comicita’ dello stand up in una nuova formula al tempo stesso divertente e poetica lo Stand up poetry appunto

 

Abbiamo cercato di programmare una stagione che porti a pensare ,a riflettere sui nostri tempi ma anche sul passato e su quanto quel passato ci influenzi e condizioni ma senza disdegnare il sorriso, a volte anche la risata grassa ,anzi partendo spesso da quella per costruire pensiero

TEATRO COMUNALE "CARLO ZAMPIGHI" - Via Cenno Cenni, 1 - 47010 Galeata (FC)

 I prossimi appuntamenti

Sabato 23 marzo ore 21,15

Vito in "Al bar del portico".

Venerdì 19 aprile ore 21,15

Paolo Rossi in "Scorrettissimo me - Per un futuro, immenso repertorio"

Ufficio Stampa