L’Europa cerca una via comune sulla sovranità tecnologica: tensioni e proposte nella commissione ITRE

La commissione Industria del Parlamento europeo (ITRE) si trova al centro di un acceso dibattito sulla relazione presentata dalla relatrice di estrema destra Sarah Knafo (ESN), che ha scatenato reazioni contrastanti tra i gruppi politici. Il 18 marzo, gli eurodeputati hanno ammesso di lavorare a una relazione alternativa, cercando di colmare le lacune del documento originale e di affrontare temi cruciali per la sovranità tecnologica dell’UE, come la sicurezza dei cavi sottomarini, l’espansione d
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Bruxelles, (informazione.it - comunicati stampa - industria)

Jörgen Warborn, eurodeputato svedese del PPE e relatore ombra, ha dichiarato di aver avviato una collaborazione con i gruppi S&D (centro-sinistra) e Renew (liberali) per elaborare emendamenti congiunti su connettività, semiconduttori, servizi cloud e centri dati. Tuttavia, la convergenza tra i tre gruppi si è rivelata parziale. Il PPE, infatti, ha scelto di procedere autonomamente su questioni come la semplificazione normativa e l’energia, spingendo per la neutralità tecnologica e lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) per alimentare i data center, soprattutto quelli dedicati all’intelligenza artificiale. Una posizione che non trova consenso unanime, con S&D e Renew che temono una deriva verso la deregolamentazione.

Dal canto loro, i liberali di Renew, rappresentati dall’eurodeputato polacco Michał Kobosko, insistono sulla necessità di un “Eurostack” di tecnologie digitali e di partenariati pubblico-privato per ridurre la dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti. Kobosko non ha risparmiato critiche alla relazione di Knafo, definendola “un elogio all’amministrazione Trump e un attacco all’UE, più che un piano concreto per il futuro tecnologico europeo”.

Anche S&D e Verdi avanzano proposte distinte. Elena Sancho Murillo (S&D) ha annunciato emendamenti su appalti pubblici, protezione dei dati e competenze digitali, mentre Alexandra Geese (Verdi) ha posto l’accento sull’efficienza energetica dei data center e sulla creazione di un Fondo europeo per le tecnologie, pensato per attrarre investimenti privati e trattenere talenti nell’UE. Entrambe le relatrici ombra hanno espresso delusione per l’assenza, nella relazione di Knafo, di riferimenti ai miliardi di investimenti annunciati a febbraio da Ursula von der Leyen a Parigi, un punto sottolineato anche da Kamila Kloc, responsabile della connettività per la Commissione europea.

Il nodo della sicurezza e della resilienza delle infrastrutture digitali resta centrale. Diversi eurodeputati e Kloc hanno evidenziato la necessità di armonizzare lo spettro radio a livello UE e di rafforzare i cavi sottomarini, vulnerabili a sabotaggi e incidenti. Tuttavia, le divergenze tra i gruppi su temi come l’energia nucleare e la regolamentazione rischiano di frammentare il fronte europeo, rallentando il percorso verso un’autonomia tecnologica condivisa.

Con il dibattito ancora aperto, la commissione ITRE si prepara a una fase di negoziati intensi. La sfida sarà trovare un equilibrio tra ambizioni strategiche e visioni politiche divergenti, in un contesto globale che non concede margini di errore.

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giuseppe iuliano
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