L’Europa cerca una via comune sulla sovranità tecnologica: tensioni e proposte nella commissione ITRE
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Jörgen Warborn, eurodeputato svedese del PPE e relatore ombra, ha dichiarato di aver avviato una collaborazione con i gruppi S&D (centro-sinistra) e Renew (liberali) per elaborare emendamenti congiunti su connettività, semiconduttori, servizi cloud e centri dati. Tuttavia, la convergenza tra i tre gruppi si è rivelata parziale. Il PPE, infatti, ha scelto di procedere autonomamente su questioni come la semplificazione normativa e l’energia, spingendo per la neutralità tecnologica e lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) per alimentare i data center, soprattutto quelli dedicati all’intelligenza artificiale. Una posizione che non trova consenso unanime, con S&D e Renew che temono una deriva verso la deregolamentazione.
Dal canto loro, i liberali di Renew, rappresentati dall’eurodeputato polacco Michał Kobosko, insistono sulla necessità di un “Eurostack” di tecnologie digitali e di partenariati pubblico-privato per ridurre la dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti. Kobosko non ha risparmiato critiche alla relazione di Knafo, definendola “un elogio all’amministrazione Trump e un attacco all’UE, più che un piano concreto per il futuro tecnologico europeo”.

Anche S&D e Verdi avanzano proposte distinte. Elena Sancho Murillo (S&D) ha annunciato emendamenti su appalti pubblici, protezione dei dati e competenze digitali, mentre Alexandra Geese (Verdi) ha posto l’accento sull’efficienza energetica dei data center e sulla creazione di un Fondo europeo per le tecnologie, pensato per attrarre investimenti privati e trattenere talenti nell’UE. Entrambe le relatrici ombra hanno espresso delusione per l’assenza, nella relazione di Knafo, di riferimenti ai miliardi di investimenti annunciati a febbraio da Ursula von der Leyen a Parigi, un punto sottolineato anche da Kamila Kloc, responsabile della connettività per la Commissione europea.
Il nodo della sicurezza e della resilienza delle infrastrutture digitali resta centrale. Diversi eurodeputati e Kloc hanno evidenziato la necessità di armonizzare lo spettro radio a livello UE e di rafforzare i cavi sottomarini, vulnerabili a sabotaggi e incidenti. Tuttavia, le divergenze tra i gruppi su temi come l’energia nucleare e la regolamentazione rischiano di frammentare il fronte europeo, rallentando il percorso verso un’autonomia tecnologica condivisa.
Con il dibattito ancora aperto, la commissione ITRE si prepara a una fase di negoziati intensi. La sfida sarà trovare un equilibrio tra ambizioni strategiche e visioni politiche divergenti, in un contesto globale che non concede margini di errore.
Ufficio Stampa
giuseppe iuliano
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