Compagnia del Pratello “Il pregiudizio spiegato a nonno Petrushka" alla Arena del Sole di Bologna

Prima assoluta, spettacolo nell’ambito di "A porte aperte", una nuova sezione nella stagione 23-24 di ERT, dedicata all’ospitalità di realtà locali impegnate in percorsi creativi sul territorio. Scene Irene Ferrari e Giulio Magnetto, realizzate con i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni e della Comunità Pubblica per Minori
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Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - società)

Nello spettacolo “Il pregiudizio spiegato a nonno Petrushka" ,il palcoscenico si estende oltre il suo spazio, la platea di spettatori tinge l'atmosfera di solidarietà.

 La partecipazione del pubblico, per lo più composto da giovani si respira e traspare dai visi compiaciuti e complici di un percorso interiore. Attraverso la tradizione dei proverbi ed i modi di dire napoletani, armeni, cinesi, arabi ed afrcani, i ragazzi delle superiori ed i ragazzi dell'istituto penale per i minorenni di Bologna tracciano un canovaccio “filastroccato”, di cui è protagonista il pregiudizio.Una ricerca fatta di parole e gesti. I corpi degli attori si vestono da burattini, mettendo in scena le danze ispirate alle musiche di Igor Stravinsky.

 Questa pantomima sottolinea la dimensione fittizia ed inconsistente del pregiudizio, che per sua natura è infondato. Questo presumere blocca la libertà di essere e costringe ad indossare perennemente una maschera, ad indossarne diverse a seconda dell'occasione. In questa finzione non rimane che “Far finta di essere sani” per sopravvivere. Come suggerisce il narratore dello spettacolo l'unico modo per combattere il pregiudizio, che si vanta di essere tanto certo e razionale, è l'assurdo. Ragionare esagerando ci permette di superare le barriere che ci auto poniamo e di vedere quelle realtà che possono

 diventare possibili se iniziamo almeno a sognarle. Come esercizio per allenare il paradosso, lo spettacolo ci propone una metafora animalesca che parte dal plautino “ homo homini lupus” e ci racconta di classici modi di dire con protagonisti vari animali. Il paradosso è la chiave per superare i vincoli del possibile, l'unico modo per vedere una via alternativa. Per uscire dal teatrino del pregiudizio e “fare uno strappo nel cielo di carta” dobbiamo andare oltre e mettere in discussione quelle che crediamo delle verità assolute.

 

Spettacolo nell’ambito di "A porte aperte", una nuova sezione nella stagione 23-24, dedicata all’ospitalità di realtà locali impegnate in percorsi creativi sul territorio con un’attenzione all’educazione e al sociale.

prima assoluta all Arena del SDole, Bologna.

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 La Compagni del Pratello

 Regia e drammaturgia di Paolo Billi

Aiuto regia Elvio Pereira De Assunçao

assistenza regia Maddalena Pasini

coreografie Elvio Pereira De Assunçao, con le cure diFrancesca Dirani e Maddalena Pasini

scene Irene Ferrari e Giulio Magnetto
realizzate con i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni e della Comunità Pubblica per Minori
organizzazione Amaranta Capelli
produzione Teatro del Pratello e Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna
con il contributo di Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

foto Veronica Billi

Ufficio Stampa
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