DANILO REA incontra FIORELLA MANNOIA al Palacongressi di Riccione

Uno spettacolo intenso, emozionante e coinvolgente, in cui il repertorio e i successi di Fiorella e l'improvvisazione jazz di Rea si incontrano, in una perfetta alchimia sonora
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 Palacongressi di Riccione tutto esaurito per il viaggio musicale di Danilo Rea al ppianoforte e Fiorella Mannoia voce, due musicisti uniti da un rapporto artistico che è sempre nuovo, e sempre emoziona e coinvolge, dalla l’improvvisazione jazz di Rea alla melodia delle canzoni di Fiorella.

Apre la serata, dopo i saluti della Sindaca di Riccione Daniela Angelini, Danilo Rea, un pianista che: nel suo abbraccio della tastiera e nel suo modo di vivere le note ci ricorda Leonard Cohen. Lui cerca e noi, con lui, ritroviamo, le note e le parole di Dalla,, Modugno, e poi De Andrè, da Marinella a Bocca di Rosa

Quando entra Fiorella Mannoia, leggera e solare, inizia quel viaggio musicale che è anche "un passaggio della vita", nello scorrere del tempo, inesorabile, che ci spinge alla ricerca dell'essenziale , di "come si cambia per non morire...per amore...per non soffrire".

Inizia così questo viaggio che è qualcosa di più di un concerto, quasi "un dovere di cantare queste canzoni", una ricerca di sè e della felicità ("su quale treno della notte viaggerrai?"), da Lucio Dalla a Ivano Fossati, da Battiato a De Gregori, fino a Consuelo Velasquez, giovanissima e quasi inconsapevole autrice di "Besame mucho".e "Quizas, quizas, Quizas".

Ecco allora LA DONNA CANNONE, AMORE FERMATI, 5 IO VIVRO’ SENZA TE, INSIEME TERRA MIA, fino ad una leggera, quasi esile ma coraggiosa " E LUCEVAN LE STELLE, dalla TOSCA, in ricordo del padre che, da piccola, con i brani delle Opere Liriche la addormentava.

Le "note che portano all'essenza.." .coinvolgono tutti, in un canto collettivo, quasi di liberazione, finalmente, verso la luce, una luce tutta femminile.

Uno spettacolo intenso ed emozionante che coinvolge tutti, in cui il repertorio e i successi di Fiorella e la melodia della canzone e l'improvvisazione jazz di Rea si incontrano in una perfetta alchimia sonora: un live capace di incantare il pubblico con la sua intensità.

E, alla fine, il testo cambiato della sua canzone più famosa, 'Quello che le donne non dicono' con “Le donne devono poter dire no” .
Una dichiarazione contro la violenza sulle donne
"È un brano a cui sono molto legata - spiega Fiorella Mannoia a Repubblica -, scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone e che ho portato a Sanremo nel lontano 1987. Ma ho deciso di cambiare il finale perché era giusto: dicevo sempre 'Ti diremo ancora un altro sì', ma non è mica vero".


Un NO cantato da tutti,i a Riccione.
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Ufficio Stampa