Tivoli, un centinaio di cani randagi, abbandonati a loro stessi

Situazione d’emergenza diventata incontrollata
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“Chi doveva provvedere alla loro sterilizzazione quando il branco di cani randagi era ancora gestibile non lo ha fatto. E’ una vergogna che il Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti non sia intervenuto quando era necessario e che adesso sembra ignorare il problema. E’ obbligo delle istituzioni intervenire. Ci sono dei fondi stanziati per il randagismo. Ci chiediamo in questo caso dove siano finiti?”, commenta Gabriella Caramanica, Segretario del Partito Rivoluzione Ecologista Animalista- REA.

“Il caso registrato a Tivoli in prossimità di palazzi, in un’area degradata, è una situazione di totale emergenza. Si tratta di un centinaio di cani allo stato randagio e senza controllo. Secondo quanto si è appreso- sottolinea il Segretario REA- vi era un'associazione che si sarebbe dovuta prendere cura degli animali ma stante la situazione sembra che nulla abbia fatto. Nell’arco di un anno, il branco è raddoppiato e i volontari locali hanno ora grandi difficoltà nel soccorrerli. Molti cani si sono infatti inselvatichiti, così  diffidenti dell’uomo tanto da essere diventati fobici, inavvicinabili e aggressivi. Vogliamo che qualcuno rimanga ferito per poi prendersela con quei poveri animali?”

“Siamo in possesso di video, fotografie e di testimonianze di chi sta operando per aiutare quegli animali a titolo gratuito e personale. Alcuni volontari stanno cercando di provvedere a recuperare i cuccioli ei gli esemplari adulti per provvedere alle cure e alla sterilizzazione a proprie spese - spiega Caramanica. Una situazione drammatica tanto che negli ultimi giorni, sono anche morti molti cuccioli per via della parvovirosi. Sembra uno scenario del Sud”.

“Non possiamo restare in silenzio e inermi. Le istituzioni di Tivoli stanno ignorando le segnalazioni dei volontari eppure ne sono responsabili. Qualcuno dovrà rispondere di questa inottemperanza. Chi ha intascato i soldi per la sterilizzazione dei cani? Perché non lo ha fatto?”, chiosa Caramanica. 

“Dobbiamo farla finita con questa ingerenza delle istituzioni. La gestione del randagismo è un obbligo istituzionale. E’ ora che le amministrazioni si assumano le loro responsabilità mettendo tra le priorità la tutela degli animali e combattere questo degrado territoriale. Come partito politico faremo sentire la nostra voce affinché i poveri randagi vengano salvaguardati nel rispetto della normativa nazionale a loro tutela”, conclude il Segretario nazionale REA. 

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