Truffa sui fondi Ue alla scuola Falcone dello Zen, sei nuovi indagati

04/10/2024 - L'inchiesta sulla scuola "Giovanni Falcone" del quartiere Zen di Palermo, che ad aprile 2023 aveva portato all'arresto della preside Daniela Lo Verde e del suo vice Daniele Agosta per corruzione e peculato, si è ulteriormente allargata. Sei nuovi indagati e undici provvedimenti di sequestro sono stati emessi, coinvolgendo altri professori dell'istituto. La preside Lo Verde, nota per le sue battaglie antimafia, durante un interrogatorio nel settembre 2023, avrebbe ammesso la prassi delle firme false per non perdere i fondi europei destinati all'istruzione.

Secondo gli inquirenti, gli insegnanti avrebbero falsificato i registri di firma, attestando la presenza degli alunni anche quando questi disertavano le lezioni. Gli esperti e i tutor, che avrebbero dovuto partecipare ai progetti europei, non avrebbero mai preso parte alle attività, mentre i fondi Ue finivano nelle tasche di docenti, preside e vice-preside. L'istituto, intitolato al giudice Giovanni Falcone, era considerato un avamposto di legalità in un quartiere difficile come lo Zen, ma le recenti indagini hanno rivelato un quadro ben diverso.

Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Elisabetta Stampacchia ha riguardato anche altri professori, che avrebbero contribuito alla truffa orchestrata dall'ex dirigente scolastica. Le somme sequestrate, seppur piccole, hanno un forte valore simbolico, evidenziando la gravità delle accuse. La preside Lo Verde, durante l'interrogatorio, avrebbe cercato di giustificare le sue azioni, affermando che il bimbo aveva imparato il corsivo, ma ciò non è bastato a evitare il carcere.

L'inchiesta, che ha scosso l'opinione pubblica, continua a far emergere dettagli inquietanti su come i fondi europei, destinati a promuovere l'inclusione sociale e l'integrazione, siano stati invece utilizzati per fini personali. La scuola "Giovanni Falcone", per anni simbolo di legalità e impegno civile, si trova ora al centro di uno scandalo che mette in discussione la credibilità delle istituzioni scolastiche e la gestione dei fondi pubblici.