Giovedì 6 febbraio 2025 si è svolto il webinar PNRR “Criteri e modalità per l’attivazione dei trasferimenti ai Comuni”, a cura del Centro di Competenza di ANCI Lombardia. L’evento, che ha registrato oltre 1000 utenti, organizzato in continuità con il webinar di ANCI nazionale del 16 gennaio 2025, è stato occasione utile a chiarire ulteriormente eventuali quesiti relativi al decreto MEF 6 dicembre 2024.
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Altre informazioni:
E' stato pubblicato il nuovo numero di Informazioni SVIMEZ "Pnrr Execution: le opere pubbliche di Comuni e Regioni". Il monitoraggio della Svimez, a meno di un anno e mezzo dalla scadenza... Leggi tutta la notizia
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Fondi PNRR, indicazioni per la presentazione delle richieste di trasferimento intermedio: funzioni... Con nota 16442 del 5 febbraio 2025 il MIM ha illustrato la procedura da seguire per la richiesta di trasferimento intermedio delle risorse per le spese riconosciute e ammissibili fino ad un massimo del 90% del finanziamento assegnato. Dal 10 febbraio 2025, il Dirigente scolastico deve accedere all’applicativo FUTURA…
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Il Sud è in difficoltà nella fase esecutiva del Pnrr. Questo l'allarme lanciato da Svimez nel nuovo numero d'informazioni "Pnrr Execution: le opere pubbliche di Comuni e Regioni", sottolineando che a meno di un anno e mezzo dalla scadenza del 2026, si confermano i ritardi nell'avvio delle amministrazioni meridionali che però sono state fin qui in grado aprire cantieri per risorse pro capite significative, a testimonianza dello sforzo realizzativo in corso.
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I Comuni toscani confermano l’ottima performance riguardo l’avanzamento delle opere del Pnrr. I numeri infatti dicono che le aggiudicazioni dei lavori sono già state fatte nell’91% dei casi: un risultato importante "che conferma l’impegno dei sindaci e delle amministrazioni nel portare a termine le opere - dice il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri (nella foto) - anche e nonostante le difficoltà operative che hanno dovuto affrontare fin dal primo momento".
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Comuni toscani e Pnrr, aggiudicato il 91% dei progetti Ottima performance dei comuni toscani 1 Visualizzazioni I Comuni toscani confermano l’ottima performance riguardo l’avanzamento delle opere del Pnrr. I numeri infatti dicono che le aggiudicazioni dei lavori sono già state fatte nell’91% dei casi: un risultato importante “che conferma l’impegno dei sindaci e delle amministrazioni nel portare a termine le opere – afferma il direttore di Anci Toscana Simone Gheri – anche e nonostante le difficoltà operative che…
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Sul piano dell’assegnazione complessiva dei fondi la geografia del Pnrr rispetta, sul filo, la quota di risorse riservata al Mezzogiorno nel nome dell’obiettivo trasversale della coesione territoriale. Quando si passa, però, ai fatti, cioè alla realizzazione effettiva degli investimenti finanziati dal Next Generation Eu, il quadro cambia e si arricchisce di incognite. Perché il tasso di esecuzione dei lavori al Sud torna a mostrare uno scarto significativo rispetto al Centro-Nord, nei dintorni…
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I Comuni toscani confermano l’ottima performance riguardo l’avanzamento delle opere del Pnrr. I numeri infatti dicono che le aggiudicazioni dei lavori sono già state fatte nell’91% dei casi: un risultato importante “che conferma l’impegno dei sindaci e delle amministrazioni nel portare a termine le opere – afferma il direttore di Anci Toscana Simone Gheri – anche e nonostante le difficoltà operative che hanno dovuto affrontare fin dal primo momento”.
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– L’Italia spera di risolvere i propri problemi legati agli asili nido con i fondi previsti dal Pnrr per questo tipo di intervento, ma i dati già disponibili sul tema sono davvero poco incoraggianti: solo il 25% dei fondi a disposizione è stato utilizzato, con il rischio concreto di dover rinunciare a 17.400 nuovi posti per i bambini. Così come riferito dall’Ufficio parlamentare di bilancio, il Piano asili nido e scuole dell’infanzia fa fatica a prendere il volo a causa delle difficoltà dei Comuni di assorbire risorse…
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Da questo giornale, e non solo, è stata fatta una larga disamina del PNRR e di come esso esprima, dal punto di vista economico, un’ulteriore trappola dei vincoli comunitari. Mentre dal punto di visto della fase politica che viviamo, rappresenta un esempio della centralizzazione delle decisioni verso il centro imperialistico europeo. Qui ribadiamo un tema che risalta dai dati appena analizzati da Openpolis riguardo l’effettiva spesa dei fondi destinati all’Italia.
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Ancora poco in Italia, e ancor meno in Sicilia, tra le ultime regioni per investimenti messi a terra, superata al ribasso solo dalla Calabria, cenerentola dello Stivale, quando mancano neanche due anni al game over del programma Ue approvato nel 2021 per rilanciare l’economia dei territori. Stiamo parlando delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e più in particolare del denaro pagato finora alle imprese e ai soggetti attuatori per i 20.534 progetti previsti in Sicilia, già partiti o ancora da iniziare, per…
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Natalità, la spesa pubblica in Italia resta bassa. E i soldi alle famiglie non risolvono il problema
Gli autori della nota sono Carlo Cignarella e Carlo Cottarelli Il calo della natalità è una delle prime cause del cambiamento demografico in corso. Nel 2023, il numero medio di figli per donna in Italia è stato 1,20, vicino al minimo storico del 1995 (1,19). Dalla metà degli anni ’80, il dato oscilla tra l’1,2 e l’1,4, ben al di sotto della soglia di rimpiazzo (2,1). Parallelamente, è aumentata …
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Sono disponibili le FAQ relative al Decreto 6 dicembre 2024 del Ministero dell’Economia e delle Finanze che disciplina i finanziamenti nell’ambito del PNRR. Il provvedimento definisce le modalità di erogazione delle risorse destinate agli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), regolando anticipazioni, trasferimenti intermedi e saldo finale a favore dei Soggetti Attuatori. Modalità di erogazione delle risorse Il decreto stabilisce che il finanziamento si articola in tre fasi: Anticipazione: fino al 30%…
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A meno di due anni dalla fine del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), nel ragusano è stata certificata la spesa di appena il 12% delle risorse disponibili, pari a 898 milioni e... Leggi tutta la notizia
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In Trentino arrancano i pagamenti Pnrr, coperto solo il 13% del miliardo e mezzo di euro disponibili
Oltre un miliardo e mezzo di euro a disposizione (1,3 miliardi di risorse Pnrr, più altri 367 milioni) per completare 4.304 progetti, con un 13% medio di pagamenti effettuati. Una percentuale, quest'ultima, decisamente inferiore rispetto alla media nazionale (24%) e clamorosamente inferiore rispetto ai dati dell'Alto Adige (40%). È questa la macro fotografia della situazione del Trentino per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e…
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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr, doveva cambiare il volto dell'Italia post pandemia. A quasi quattro anni dal suo inizio molte delle promesse non sono state mantenute e la spesa dei fondi va più che a rilento. Sul Piano, il governo Meloni ha sempre condiviso poche informazioni e in ritardo, con toni trionfali sul suo avanzamento. Ora, grazie alla fondazione Openpolis sappiamo di più: gli ultimi dati del Pnrr ci…
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I 3mila bus elettrici sono uno degli investimenti simbolo nel Pnrr dei Comuni. Perché hanno il pregio di incarnare un obiettivo immediatamente visibile, e molto chiaro nel tradurre in termini pratici e quotidiani quella transizione verde che percorre l’intero Piano nazionale di ripresa e resilienza come obiettivo trasversale a tutte le missioni. Le iniziative finanziate dal Next Generation Eu nell’ambito della mobilità restituiscono però un panorama più…
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La geografia dei progetti Pnrr per il trasporto pubblico locale e la mobilità dolce racconta un Paese spaccato in due, che vede il maggior numero dei progetti al Sud e nelle Isole, ma i fondi concentrati prevalentemente al Nord. Significa che il Mezzogiorno pullula di microinterventi: basti pensare che la Sicilia ne conta ben 101, il 16,34% dei 618 totali, che cubano però appena 223,45 milioni, il 3,94% dei 5,67 miliardi complessivi.
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Sui progetti del Pnrr l’Italia procedere con lentezza preoccupante. Dei copiosi fondi europei, pari a 194,4 miliardi, del piano quinquennale approvato nel 2021 per portare avanti quasi 270 mila progetti, sarebbe stato speso appena un terzo (per l’esattezza 58,6 miliardi di euro): il dato è preoccupante perché a luglio 2026, quando scadrà il Recovery Fund, manca poco più di un anno. E come da accordi con l’Unione Europea, da quel momento tutte le somme stanziate dovranno essere restituite.
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Di fatto, è solo una conferma. Ma che ora arriva con sempre più dati a disposizione e ben poco margine per dire che le cose stanno andando bene. Sul Pnrr è l’ultima analisi di Openpolis a certificare i ritardi del governo nella spesa dei fondi: solo un terzo delle risorse è stato effettivamente speso, quando mancano meno di due anni alla fine del progetto. L’ultima novità deriva dalla possibilità di accedere ai dati sull’avanzamento della spesa effettiva per ognuno dei quasi 270mila progetti del Piano.
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Nonostante il trionfalismosulla nomina di Raffaele Fitto a una delle vicepresidenze della Commissione Europea il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) al quale è stato agganciato il futuro del paese è più indietro di quanto si dica nelle conferenze stampa e nei talk show televisivi. Dopo una battaglia condotta insieme alla coalizione Dati bene comune e all’Osservatorio civico Pnrr , in nome della democrazia dei dati, ieri la fondazione Openpolis ha comunicato che su 269.299…
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