Rai, eletto il nuovo cda

- Dopo mesi di stallo, finalmente si è concluso il rinnovo del consiglio di amministrazione della Rai, scaduto lo scorso maggio. Il voto parlamentare ha portato all'elezione di quattro nuovi membri, che si aggiungono a Davide Di Pietro, eletto dai dipendenti lo scorso novembre. Tuttavia, il processo non è stato privo di tensioni, con una spaccatura evidente all'interno dell'opposizione, che potrebbe compromettere il futuro del cosiddetto "campo largo".

Il Ministero del Tesoro ha indicato Giampaolo Rossi, attuale direttore generale e figura di riferimento per Fratelli d'Italia nel settore dei media, come consigliere destinato a ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Accanto a lui, Simona Agnes, fortemente sostenuta da Forza Italia, è stata proposta per la presidenza del consiglio di amministrazione. Tuttavia, la sua nomina dovrà superare l'esame della Commissione di Vigilanza.

Nel frattempo, le tensioni internazionali continuano a dominare l'agenda politica globale. Mentre i leader mondiali si confrontano su questioni cruciali come la guerra in Medio Oriente e in Ucraina, in Italia la giornata è iniziata con una foto di gruppo delle opposizioni sulle scale della Cassazione, dove sono state depositate le firme contro l'Autonomia differenziata. La presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Barbara Floridia, senatrice dei Cinque Stelle, ha cercato di calmare gli animi, sottolineando l'importanza di mettere alla prova l'alleanza con il Partito Democratico sui temi concreti, ribadendo che entrambe le forze politiche sono favorevoli alla riforma della televisione pubblica.

In questo contesto, le accuse di voler ottenere poltrone sono state respinte con forza, con la Floridia che ha definito infondate le critiche mosse dai democratici. Tuttavia, la mancanza di un accordo su un nome "di garanzia" per la presidenza del cda Rai, non affiliato a nessun partito, continua a rappresentare un ostacolo significativo. Forza Italia, infatti, insiste sulla candidatura di Simona Agnes, alimentando ulteriormente le tensioni all'interno dell'opposizione.

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