I prezzi dell'oro hanno registrato un lieve aumento mercoledì, avvicinandosi ai massimi storici, mentre le preoccupazioni per le nuove tariffe dell'amministrazione Trump hanno incrementato la domanda per questo metallo rifugio. Gli investitori attendono con interesse i dati sull'inflazione negli Stati Uniti previsti per la fine della settimana. Il presidente Trump ha annunciato lunedì che le tariffe sulle auto saranno introdotte a breve, ma ha anche suggerito che non tutte le tasse minacciate entreranno in…
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Mattinata con poco slancio per il Gold future (scadenza aprile 2025), che si mantiene comunque al di sopra della soglia psicologica dei 3.000 dollari, a stretto contatto con i massimi storici toccati la settimana scorsa a quota 3.065: in questo senso, il quadro tecnico si conferma saldamente costruttivo e proprio questa persistenza a ridosso dei massimi trasferisce una sensazione di forza, che potrà spingere il metallo prezioso verso un nuovo breakout rialzista.
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Martedì i prezzi dell'oro hanno registrato un aumento, sostenuti dalla domanda di beni rifugio in un contesto di incertezze legate ai piani tariffari del presidente statunitense Donald Trump, previsti per la prossima settimana, che potrebbero influenzare l'inflazione. Alle 09:31 ET (1331 GMT), il prezzo dell'oro spot è salito dello 0,4% a 3.024,56 dollari l'oncia, mentre i futures sull'oro statunitensi sono aumentati dello 0,5% a 3.029,30 dollari.
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Nessuno al mondo possiede riserve auree ingenti quanto gli Stati Uniti d’America. Sono ben 8.133,46 tonnellate. Tanto per capirci, in seconda posizione c’è la Germania con 3.351,53 tonnellate e terza l’Italia con 2.451,84. I lingotti di zio Sam sono detenuti per oltre la metà prezzo i forzieri di Fort Knox. Nelle scorse settimane, si era diffusa la notizia che il Tesoro americano avrebbe di lì a breve proceduto a rivalutare questo asset
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Prosegue la pausa di consolidamento del Gold future (scadenza aprile 2025), che ha perso parzialmente contatto dai massimi storici, confermandosi comunque al di sopra della soglia psicologica dei 3.000 dollari e conservando quindi un utile margine rispetto al primo supporto chiave in area 2.970-2.965: il quadro tecnico di breve si conferma costruttivo e proprio la tenuta di quest’ultimo livello potrà creare le premesse per un prossimo ulteriore tentativo di breakout dei massimi.
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A 8 km da Como – o se si vuole a meno di 15 minuti dal confine – in Canton Ticino c’è la fabbrica dell’oro. Lo rivela oggi il Corriere della Sera, parlando dell’azienda Argor-Heraeus, che fonde e forgia lingotti d’oro puro al 99,99%. Ovvero il bene che, in qesti tempi di guerre e incertezze finanziarie, appare quasi come il forziere dei sogni di Paperon de’ Paperoni. Al Corriere, il suo co-amministratore delegato, Robin Kolvenbach…
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E si tratta di una situazione di cui la Svizzera sta indirettamente approfittando. Questo perché delle sette grandi raffinerie d’oro nel mondo, quattro si trovano in Svizzera (tre di queste sono tra l’altro nel Mendrisiotto). “Le statistiche delle esportazioni dalla Confederazione mostrano che nel solo mese di gennaio dalla Svizzera sono state esportate 195 tonnellate d’oro verso gli Stati Uniti”. Nel 2024 erano 148.
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Nuovo record storico per il prezzo dell'oro, che ha superato i 3mila dollari l'oncia lo scorso 20 marzo. Nel 2024 il metallo più prezioso ha subito un'improvvisa impennata. Un comportamento poco comune per quello che è considerato il principale bene rifugio mondiale. In un solo anno il lingotto è aumentato di 1.000 dollari l'oncia. Per una crescita simile ci erano voluti cinque anni tra il 2016 e il 2021.
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Avvio di settimana guardingo per il Gold future (scadenza aprile 2025), che sembra aver assorbito la battuta d’arresto di venerdì, mantenendosi al di sopra della soglia psicologica dei 3.000 dollari e conservando quindi un utile margine rispetto al primo supporto chiave in area 2.970-2.965: in questo senso il quadro tecnico di breve rimane costruttivo, con una concreta possibilità che i massimi toccati nella parte centrale della scorsa ottava possano essere ulteriormente aggiornati.
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La prima volta sopra i mille dollari l’oncia è stata nel 2008, durante la grande crisi finanziaria. La soglia dei 2mila dollari è stata superata allo scoppio della pandemia. E negli ultimi giorni anche la barriera dei 3mila punti è crollata. L’oro continua a macinare record, confermandosi asset rifugio per eccellenza, così la tentazione di investirvi è forte, anche se il rischio di investire sui …
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