Espulsione dell'Imam di Bologna

- L'imam di Bologna, Zulfiqar Khan, è stato espulso dal territorio italiano per motivi di sicurezza dello Stato. Il decreto di espulsione, firmato dal ministro dell'Interno Piantedosi, è stato eseguito dopo che le forze dell'ordine hanno accertato che Khan, di origine pakistana, manifestava una visione integralista del concetto di jihad e aveva contatti con personaggi dell'Islam ultra-radicale. Tra le accuse mosse all'imam, vi è anche il sostegno ad Hamas e la glorificazione del martirio dei mujahiddin nel conflitto israelo-palestinese.

Secondo quanto riportato, Khan avrebbe esaltato il martirio dei combattenti islamici e sostenuto apertamente Hamas durante i suoi sermoni. Le autorità italiane hanno ritenuto che tali attività potessero favorire infiltrazioni terroristiche nel Paese, mettendo a rischio la sicurezza nazionale. L'imam è stato prelevato dalla sua abitazione da alcuni poliziotti e accompagnato in Questura per essere espulso dall'Italia. Di prassi, il rimpatrio avviene nei paesi di provenienza, a meno che non venga richiesta una destinazione differente, che deve essere validata dal Tribunale.

Il decreto di espulsione, consultato dall'Huffpost, contesta al 57enne pakistano non solo prediche intrise di fondamentalismo e razzismo, ma anche attività in grado di favorire le infiltrazioni terroristiche in Italia. L'avvocato difensore dell'imam, Francesco Murru, ha dichiarato che si tratta di un ritorno a uno stato di polizia e al perseguimento di presunti reati d'opinione. Tuttavia, il Viminale sostiene di avere prove concrete delle istigazioni di Khan, che vanno oltre l'ambito delle opinioni discutibili.

La decisione di espellere l'imam di Bologna è stata accolta con favore da diverse forze politiche, che hanno sottolineato l'importanza di contrastare le dottrine filoterroriste e di garantire la sicurezza del Paese.

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