L'alluvione in Valnontey e le sue conseguenze

L'alluvione ha colpito duramente la Valnontey, una frazione del comune di Cogne, in Valle d'Aosta. Un suv e un'utilitaria grigia sono rimasti in bilico, con il muso conficcato in una montagna di sassi e tronchi d'albero nella piazzetta del paese. Questa è la prima immagine che accoglie i visitatori in Valnontey, un segno tangibile della devastazione causata dall'alluvione.

La comunità locale ha risposto con grande generosità alla crisi. A Breuil, tra due alberghi, l'Edelweiss e il Mignon, sono stati stesi panni contenenti maglie, giacche, t-shirt e pantaloni. Questo bucato di generosità rappresenta un tentativo di salvare ciò che è possibile dal limo glaciale bigio, difficile da rimuovere dai tessuti.

I commercianti locali hanno subito perdite significative. I magazzini dei negozi sono stati inondati da ondate di fango, rovinando la merce. Questo danno è paragonabile a quello causato dalla pandemia di Covid-19. Luglio, infatti, è un mese cruciale per l'economia locale, paragonabile al periodo natalizio. Perderlo significa dimezzare il fatturato annuo.

La strada che porta a Cogne non sarà agibile per un mese, compromettendo metà della stagione turistica. Di fronte a questa situazione, il ministro Daniela Santanchè ha proposto un progetto chiamato "Cogne mette le ali", che prevede di portare i turisti in città con l'elicottero. I turisti dovranno però fermarsi per un periodo congruo, almeno 4 giorni in albergo oppure 15 giorni in seconda casa.

La macchina dei soccorsi è intervenuta prontamente ed efficacemente. Il deputato della Lega, Spelgatti, ha ringraziato tutti i soccorritori e le istituzioni per il grande lavoro svolto. Ha anche elogiato la popolazione valdostana e piemontese, abituata a resistere di fronte ad ogni difficoltà e a stringersi come comunità in cui tutti forniscono il proprio aiuto. Infine, ha chiesto al governo di fornire risorse per far fronte all'emergenza.

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