Attentato a Trump: una nazione in allerta

L'America è in allerta dopo l'attentato subito da Donald Trump, il magnate newyorkese e candidato alla Casa Bianca, il 13 luglio durante un comizio. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e lo stesso Trump hanno invitato la popolazione americana alla calma.

Il presidente Biden ha pronunciato un discorso alla nazione dallo Studio Ovale, affermando che “non c'è spazio per questo tipo di violenza in America” e sottolineando la necessità di abbassare i toni nell'arena politica.

Nei minuti e nelle ore successive all'attentato, le piattaforme dei social media, le bacheche online e i gruppi di chat si sono riempiti di teorie del complotto. Queste vanno dalle ipotesi assurde secondo cui l'attacco sarebbe stato un “piano dal deep state” ordito dal presidente Biden, alla tesi per cui la sparatoria sarebbe stata inscenata per aumentare le possibilità di vittoria di Trump alle presidenziali di novembre.

Prima di essere portato via dalla sicurezza, ancora sul palco del comizio a Butler, in Pennsylvania, dove ha schivato un proiettile di Ak-15 diretto alla sua scatola cranica, Trump ha insistito a dire «Datemi le scarpe!». La risposta arriva da lui stesso, in una lunga intervista data al tabloid «amico» New York Post.

Thomas Matthew Crooks, 20 anni, è l'uomo che sabato ha sparato a Trump durante un comizio della campagna presidenziale a Butler, in Pennsylvania. Ancora ignoto il movente dell'attentato al leader repubblicano.

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