L’Europa si trova di fronte a una contraddizione evidente. Da un lato, registra importanti avanzi commerciali: l’Italia, ad esempio, nei 12 mesi fino ad agosto 2024 ha ottenuto un surplus di 59 miliardi di euro, quasi il 3% del PIL. Dall’altro, però, emerge una denuncia crescente di perdita di competitività. Ma come può un continente con numeri simili trovarsi in difficoltà sui mercati globali? Il problema sembra risiedere altrove: non tanto nella capacità di…
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Dieci anni fa l’Italia non cresceva ed era considerato il malato d’Europa. Oggi, come osserva il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, “quando parlano del grande malato d’Europa tendono a indicare la Germania”
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In settimana ho avuto una conversazione con un imprenditore colto, moderato, un prodotto tipico della civilissima parte d’Italia in cui vive. Mi ha chiesto qualcosa con uno strano giro di parole. Parlava della vittoria di Donald Trump, della Russia, delle fonti di energia. Poi ho capito: voleva sapere se ora, con Trump, possiamo rimetterci a comprare gas russo. Ma la sua domanda non riguardava solo la Russia, Vladimir Putin o la guerra.
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In tempi di dazi andrebbe riscoperto Marco Polo e il suo «Milione». Non solo perché a settecento anni dalla sua morte se ne sta riscoprendo la modernità, ma anche, e soprattutto, perché fa parte di quegli scritti che hanno costruito la società occidentale. Ne hanno permeato l’evoluzione storica, economica, antropologica e finanziaria. Persi nel dibattito sull’ultima polemica di turno, sono pochi quelli che si preoccupano di un’economia nazionale che sta rallentando.
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