(Adnkronos) – La recente sentenza della Cassazione civile numero 3495 del 24/01/2024 pubblicata il 07/02/2024, che ha condannato per abuso di professione una società commerciale che esercitava attività in ambito fiscale, contabile e assistenziale, ha ribadito le indicazioni di altre sentenze della stessa Cassazione anche a sezioni unite, evidenziando come la previsione di condanna per abuso di professione e titolo si concretizzi quando il soggetto che opera nel settore contabile tributario non…
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FORMATO CARTACEO Il volume esamina le novità introdotte dalla Riforma Cartabia in materia di Negoziazione assistita (D.L. n. 132 del 2014, convertito con Legge n. 162 del 2014), Mediazione civile (D.Lgs. n. 28 del 2010) e Arbitrato (Libro quarto, titolo VIII del Codice di procedura civile).Oltre al raffronto tra il testo previgente e quello novellato, per ogni articolo modificato è riportato un commento su tutte le novità, con spazio dedicato ai relativi riflessi operativi.
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Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno chiarito che la mediazione obbligatoria non è condizione di procedibilità per la domanda riconvenzionale. Con la sentenza n. 3452/2024, la Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito un importante principio: la mediazione obbligatoria non è un requisito necessario per decidere sulla domanda riconvenzionale proposta dal convenuto. L’obbligo della mediazione si applica infatti solo all’atto che dà il via al processo.
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Con sentenza n. 3452 del 7 febbraio 2024, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la mediazione obbligatoria non è condizione di procedibilità delle domande riconvenzionali proposte nel corso del giudizio, esprimendo il seguente principio di diritto: La condizione di procedibilità prevista dall’art. 5 d.lgs. n. 28 del 2010 sussiste per il solo atto introduttivo del giudizio e non per le domande riconvenzionali, fermo restando che al mediatore compete di…
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Non c’è alcun obbligo di mediazione per la domanda riconvenzionale, se la mediazione è a stata già effettuata, per la domanda principale. Resta ovviamente ferma la competenza del mediatore di valutare le istanze e gli interessi delle parti, e per il giudice la possibilità di tentare la conciliazione, per l’intera durata del processo. È la soluzione fornita dalle Sezioni unite con la sentenza 3452, al quesito posto dall’ordinanza di rinvio.
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“La condizione di procedibilità prevista dall’art. 5 d.lgs. n. 28 del 2010 sussiste per il solo atto introduttivo del giudizio e non per le domande riconvenzionali, fermo restando che al mediatore compete di valutare tutte le istanze e gli interessi delle parti ed al giudice di esperire il tentativo di conciliazione, per l’intero corso del processo e laddove possibile”. Lo hanno chiarito le Sezioni unite civili, con la sentenza n.
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Ben 34 anni di arretrati per i dipendenti pubblici. Qual è il motivo che ha spinto la Cassazione ad una sentenza in favore dei lavoratori? Una sentenza della Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimo il blocco 1991/1993 degli aumenti per l’anzianità di servizio nella Pubblica Amministrazione. Se confermata i dipendenti dovrebbero ricevere 34 anni di arretrati. La “Retribuzione Individuale di Anzianità” è una voce dello stipendio – RIA – che sarebbe dovuta spettare ai dipendenti della Pubblica…
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(Adnkronos) – La recente sentenza della Cassazione civile numero 3495 del 24/01/2024 pubblicata il 07/02/2024, che ha condannato per abuso di professione una società commerciale che esercitava attività in ambito fiscale, contabile e assistenziale, ha ribadito le indicazioni di altre sentenze della stessa Cassazione anche a sezioni unite, evidenziando come la previsione di condanna per abuso di professione e titolo si concretizzi quando il soggetto che opera nel settore contabile tributario non…
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