Le azioni di Trump sembrano essere ispirate a due concetti. Il primo è quello del Tancredi del Gattopardo: «bisogna cambiare tutto se si vuole che tutto rimanga com’è». Nel mondo di ieri sussisteva il primato assoluto degli Stati Uniti, la Pax Americana. Da qualche anno questa supremazia è evaporata perché gli Stati Uniti hanno commesso tanti errori; perché altri paesi stanno emergendo nel mondo, se non altro con la propria potenza commerciale (che oggi vanno raggruppandosi sotto l’egida dei Brics); perché il mondo si è frammentato in tanti…
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I roboanti annunci fatti in campagna elettorale dal presidente Usa sulla possibilità di mettere fine in tempi brevi alle guerre si scontrano con la dura realtà rendendo più arduo l'obiettivo del tycoon
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Di Gaetano Domenici Come ormai appare evidente dai fatti salienti accaduti nel mondo in questi ultimi quattro-cinque anni, alcuni dei più importanti paradigmi di riferimento, sul piano del diritto internazionale, nonché della organizzazione della vita sociale interna a ciascun Paese, ereditati dal passato e/o via via elaborati e condivisi dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale, sembrano quasi del tutto infranti, “superati”.
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La prima regola di ogni trattativa, perché tra Donald Trump e Vladimir Putin siamo per ora di fronte a una trattativa e non ad altro, è prendere tempo. Nel prendere tempo le parti cercano di conquistare con ogni mezzo quanto più possibile prima di imbandire il tavolo dei negoziati veri e propri. La seconda regola è la famigerata “buona fede”. La terza è porre paletti di principio. Gli incontri informali prima, e ufficiosi poi, tra le delegazioni di Usa e Russia di febbraio e marzo…
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La sede della Corte penale internazionale, nel mirino degli Usa di Trump - ImagoEconomica Nel tempo della guerra e della forza, gli uomini al comando dispongono e decidono, mentre gli altri si adeguano, sperando di limitare i danni. Sembra essere questo lo scenario con cui fare i conti, in una tremenda accelerazione mondiale partita con l’aggressione della Russia all’Ucraina nel febbraio 2022 e proseguita il 7 ottobre 2023 con il pogrom di Hamas e la successiva, smisurata vendetta di Israele su Gaza
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Gaza e Ucraina, Melcangi: "Trump promette la pace a tutti, ma i suoi accordi non reggono" "Trump potrebbe chiedere aiuto a Putin per trattare con l'Iran sul nucleare, per l'Artico, per le miniere russe. Gli Usa giocano tantissimo attorno a Kiev non per salvarlo, ma per ottenere altro" spiega a Metropolis Alessia Melcangi, professoressa associata di Storia dell'Africa del Nord e del Medio Oriente alla Sapienza di Roma e firma della Stampa.
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Fino ad oggi eravamo abituati a vedere piazze riempirsi per la pace senza se e senza ma e contro l'America che normalmente era la nazione che in qualche modo era impegnata in operazioni o in operazioni di pace o in operazioni di guerra. Oggi si vuole la pace proposta dagli Usa... ma senza dare ragione a Trump
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«L'uomo che dalla Casa Bianca doveva mettere fine a tutte le guerre ne ha già fatto ricominciare. Due. Quella di Israele a Gaza, riaccesa da Netanyahu con un sanguinoso attacco ad Hamas, giustificato con il mancato rilascio dei due ostaggi israeliani rimasti nelle mani dei terroristi islamici. Ma mettendone così anche a repentaglio la vita. Tra tanti nuovi morti e tante nuove macerie, il progetto Riviera di Gaza deve aspettare ancora e Trump anche».
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sostiene di esser stato sarcastico, durante la sua campagna presidenziale, ha ripetutamente affermato di poter porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore PUBBLICITÀ Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto di essere stato "un po' sarcastico" quando nella sua campagna presidenziale del 2024 si è ripetutamente vantato di poter porre fine alla guerra in Ucraina in sole 24 ore, e persino prima di entrare in carica.
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