Dopo trent'anni di violenze ai danni di quella che un tempo era chiamata Campania Felix arriva una «sentenza straordinaria» della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che condanna l'Italia per non aver tutelato i cittadini della Terra dei Fuochi. Rabbia, delusione ma anche rinnovata forza e voglia di continuare a lottare per il proprio territorio, per chi ha perso la battaglia contro le malattie - oggi si può dire - connesse all'inquinamento…
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Alle ore 10 il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato una riunione aperta alla stampa per affrontare il tema della Terra dei Fuochi dopo la condanna arrivata nella giornata l'altro ieri dalla Corte di Strasburgo. Oltre a giornalisti e tanti rappresentanti delle forze dell'ordine presenziano personalità del mondo dell'associazionismo compreso Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano
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Dodici governi, 7 commissioni parlamentari di inchiesta, 5 amministrazioni regionali, un’intensa attività giudiziaria. E i risultati? Colpevolmente insufficienti. La condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo per l’emergenza ambientale sfuggita al controllo nella Terra dei fuochi, non produce granché per quanto riguarda gli effetti immediati. Ma quel che dispone è comunque dirompente. Perché suona come una colossale delegittimazione dello Stato italiano.
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Tira dritto De Luca sulla sentenza della Ue sulla Terra dei fuochi che ha condannato l’Italia: «È rivolta a quello che è accaduto prima del 2013», attacca per sgombrare il campo a chi ne vorrebbe fare materia di scontro, vedi centrodestra, per le prossime regionali. E, ovviamente, nel corso della sua rituale diretta settimanale, si concentra proprio sugli annunci in stile elettorale: «A vincere il concorso di idee è stato lo studio Zaha Hadid», dice riferendosi al progetto di riqualificazione di piazza…
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«Ho iniziato a occuparmi della Terra dei Fuochi perché non sopportavo più il degrado e le condizioni di inciviltà in cui siamo costretti a vivere. E perché tanta gente moriva attorno a me, tra cui mio padre, portato via da una leucemia e da un cancro alla vescica che lo ha consumato in tre mesi». Valentina Centonze; 45 anni, avvocata di Acerra, porta nel corpo e nell'anima i gravi effetti dei disastri…
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Mai come oggi, giorno in cui la Corte dei Diritti Umani di Europa condanna formalmente lo Stato Italiano ma in particolare direi la Regione Campania (facente ancora parte dello Stato Italiano) per gli eccessivi ritardi e mancata tutela della salute pubblica dei cittadini residenti in Terra dei Fuochi, mi sento oggettivamente travolto da quello tsunami, autentico tritacarne che è oggi diventata l’informazione quando esiste un argomento di carattere…
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“La Terra dei Fuochi è una piaga antica alla quale si stanno dando risposte. Il tema reale è quello di completare le bonifiche e mantenere la vigilanza alta come si sta facendo, per fare in modo che questo periodo così triste e così difficile per la nostra terra, che ha pagato un prezzo altissimo sia dal punto di vista di qualità della salute ma anche dal punto di vista dell’economia, sia concluso e si possa guardare al futuro con…
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"Ho iniziato a occuparmi della Terra dei Fuochi perché non sopportavo più il degrado e le condizioni di inciviltà in cui siamo costretti a vivere. E perché tanta gente moriva attorno a me, tra cui mio padre, portato via da una leucemia e da un cancro alla vescica che lo ha consumato in tre mesi". Così Valentina Centonze, 45enne avvocato di Acerra che ha assistito i 71 ricorrenti, tra cittadini e …
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"La Terra dei fuochi è una piaga antica alla quale si stanno dando risposte. Oggi il tema reale è quello di completare le bonifiche, di mantenere la vigilanza alta così come si sta facendo e fare in modo che questo periodo così triste e difficile per la nostra terra, che ha pagato un prezzo altissimo dal punto di vista della qualità della vita delle persone, di salute e anche di economia, sia concluso e che si possa guardare al futuro con più sicurezza e fiducia".
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L'Europa condanna l'Italia per la Terra dei fuochi creata dai governi di sinistra. Il Pd attacca l'esecutivo Meloni. Ma dimentica che il «triangolo della morte», in provincia di Napoli, è frutto di una scellerata gestione del ciclo dei rifiuti in Campania da parte delle giunte rosse. Da Bassolino a De Luca. E soprattutto gli annunci dell'attuale governatore Vincenzo De Luca - «ripuliremo la regione dalle ecoballe» sono rimasti lettera morta.
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Undici anni dopo la presentazione del ricorso da parte di 41 cittadini residenti in quel territorio e di 5 associazioni, la Corte europea per i diritti dell’uomo sancisce che le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l’area tra le province di Napoli e Caserta inquinata per decenni dall’interramento e dai roghi di rifiuti speciali e nocivi e dalle discariche abusive.
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Dichiarazione del vice Presidente Fulvio Bonavitacola 30/01/2025 - "La sentenza di oggi della Corte europea accoglie il ricorso presentato nel 2013 da 41 abitanti della zona di Napoli Nord ed area casertana che lamentavano gravi danni alla salute per lo sversamento di rifiuti tossici in quel territorio. Si tratta di un fenomeno che ha segnato il periodo antecedente alla denuncia del 2013, con diffusione di sversamenti tossici programmati e gestiti dalla criminalità…
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