Tensioni crescenti tra Russia e Stati Uniti: le capitali europee nel mirino

In risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania, Mosca ha intensificato la sua retorica nei confronti dell'Europa. Il Cremlino ha denunciato quello che considera un ritorno alla Guerra fredda e ha promesso una risposta militare.

Il Cremlino ha avvertito che l'iniziativa americana autorizza la Russia a designare come "potenziali" obiettivi di ritorsione le capitali del Vecchio Continente. Questa mossa è vista come un tentativo di terrorizzare le opinioni pubbliche occidentali, in modo che agiscano sui governi per ridurre la pressione militare su Mosca.

Dietro le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla tv russa, si nasconde una strategia di persuasione. "Gli Stati Uniti hanno schierato una varietà di missili di diversa gittata in Europa, che sono tradizionalmente puntati sul nostro paese", ha detto Peskov.

La presenza di capitali europee tra i target atomici russi non è niente di nuovo. Questa minaccia è stata rinnovata in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania. Il Cremlino ha avvertito che l'iniziativa americana autorizza la Russia a designare come "potenziali" obiettivi di ritorsione le capitali del Vecchio Continente.

Nonostante le minacce, alcuni leader europei come Tajani considerano queste dichiarazioni come parte di una propaganda interna russa. Continuano a monitorare la situazione, mantenendo un dialogo aperto con tutte le parti coinvolte per garantire la sicurezza e la stabilità in Europa.

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