Scandalo nella sanità calabrese: corruzione e appalti truccati

Un'indagine recente ha rivelato un sistema di corruzione e appalti truccati nella sanità a Catanzaro, in Calabria. Due imprenditori e un dirigente medico-docente universitario dell’Azienda «Dulbecco» sono stati messi ai domiciliari, mentre 13 dipendenti di strutture sanitarie sono stati sospesi.

L'indagine ha portato alla luce un sistema di corruzione che coinvolgeva non solo appalti, ma anche incarichi professionali all’Università Magna Graecia. Gli indagati e le società farmaceutiche di loro appartenenza avrebbero assoggettato gli interessi pubblici per il miglior reclutamento di dipendenti o di contraenti privati a interessi personalistici ed economici.

Nove appalti in sanità per un valore complessivo di 33 milioni di euro sono stati gestiti al solo scopo di farli assegnare agli imprenditori amici. Questa situazione ha travolto l'Azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro e alcune tra Aziende sanitarie e Ospedaliere della Calabria.

Un concorso pubblico per un incarico di prestazione occasionale nell’ambito di un progetto di ricerca Pon per la radiodiagnostica è stata definita dal gip di Catanzaro come «una sceneggiata ridicola e degradante per le professionalità che sulla carta tutti avevano e che il candidato avrebbe dovuto dimostrare».

L'operazione della Procura di Catanzaro e del Nucleo provinciale di polizia economica-finanziaria/Gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza ha portato alla luce uno spaccato inquietante. Se i fatti contestati fossero confermati, si tratterebbe di illeciti gravissimi contro lo Stato, contro la Regione, ma soprattutto contro la collettività calabrese.

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