Eredità Agnelli, il ruolo di Paola Montaldo e le strategie fiscali degli Elkann

- Paola Montaldo, ex dipendente Fiat, ha ricoperto ruoli chiave all'interno della famiglia Agnelli, diventando segretaria, assistente personale e capo del "family office". Nonostante non sia indagata, il suo nome emerge dalle 99 pagine del decreto di sequestro da 74,8 milioni di euro a carico dei fratelli Elkann, del presidente della Juventus Gianluca Ferrero e del notaio Urs Von Grueningen. Montaldo, definita la "padrona" di Casa Agnelli, conosceva ogni dettaglio della vita di Marella Caracciolo e ha gestito il trasferimento di quadri e gioielli dalla nonna ai nipoti John, Lapo e Ginevra.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato una complessa strategia per aggirare il fisco e le pretese ereditarie della madre dei fratelli Elkann. Quadri e oggetti di valore venivano spostati continuamente tra diverse ville, da Torino e Roma a Marrakech, New York, St. Moritz, Zurigo e Lauenen, per poi essere nascosti in depositi esterni. Questo schema aveva lo scopo di evitare che i beni andassero in successione alla morte di Marella Caracciolo.

Le Bahamas, note per il loro regime fiscale leggero e la scarsa trasparenza, sono state utilizzate come cassaforte dagli Elkann. Le indagini hanno portato alla luce la creazione di trust fittizi nel 2004, con l'obiettivo di nascondere il tesoro estero di Gianni Agnelli e proteggerlo sia dal fisco che dalle pretese di Margherita, l'unica figlia ancora in vita, in conflitto con il resto della famiglia.

Il decreto di sequestro eseguito dalla Procura di Torino ha messo in evidenza sia l'ammontare delle cifre coinvolte che la complessità del sistema architettato dai fratelli Elkann. Il giudice Antonio Borretta ha sottolineato come abbiano agito con finalità di profitto nonostante la loro condizione di benessere economico-finanziario, dimostrando una determinazione indubbia nel conseguire ulteriori guadagni.

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