Volkswagen chiude stabilimenti in Cina e Germania, crisi e licenziamenti in vista

- Il Gruppo Volkswagen, insieme al partner cinese SAIC, ha annunciato la chiusura di uno stabilimento a Nanchino, Cina, che produce modelli VW Passat e Skoda. La decisione è una risposta al calo della domanda di auto con motore a combustione interna. La fabbrica, con una capacità annuale di 360.000 veicoli, è solo la prima di una serie di chiusure previste.

In Germania, Volkswagen sta esaminando la chiusura di ulteriori impianti come parte di una revisione radicale dei costi. La crisi del settore automobilistico, accentuata dalla transizione verso l'elettrificazione, ha portato il colosso di Wolfsburg a pianificare un'ondata di licenziamenti. Si parla di oltre 15.000 posti di lavoro a rischio.

La situazione è aggravata dalla vendita di uno stabilimento Audi a Bruxelles. La chiusura delle fabbriche in Cina e la vendita di asset in Europa sono segnali di una crisi profonda. Volkswagen, nonostante gli ingenti investimenti nell'elettrificazione, non ha ottenuto i risultati sperati. La domanda di veicoli elettrici non ha compensato il calo delle vendite di auto tradizionali.

La chiusura degli impianti in Cina è solo l'inizio. La joint venture con SAIC ha già cessato la produzione in un altro stabilimento. La strategia di Volkswagen sembra orientata a ridurre la capacità produttiva in risposta alla diminuzione della domanda globale.

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