La Commissione europea critica le riforme fiscali e di autonomia del governo italiano

La Commissione europea ha espresso preoccupazione per una serie di misure proposte dal governo italiano, guidato da Meloni. Tra queste, la riduzione del cuneo fiscale, l'estensione della flat tax agli autonomi, i condoni e il limite dei cinque anni per la riscossione delle cartelle esattoriali. Secondo Bruxelles, queste misure potrebbero avere un impatto limitato, peggiorare l'equità e l'efficienza del sistema fiscale, disincentivare la crescita delle imprese e produrre effetti negativi sulla conformità fiscale.

La Commissione europea ha anche espresso preoccupazioni sull'autonomia differenziata, una riforma che è diventata legge dopo l'approvazione alla Camera. Secondo la Commissione, questa riforma potrebbe comportare rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese e aumentare le disuguaglianze tra le regioni.

In Italia, la riforma dell'autonomia differenziata ha suscitato reazioni contrastanti. Due ex presidenti della Regione Calabria, Agazio Loiero e Gerardo Mario Oliverio, che avevano un ruolo di primo piano quando il governo Amato portò a termine la riforma costituzionale sull'autonomia differenziata nel 2000, ora contestano l'autonomia, nonostante l'abbiano inserita in Costituzione.

La Commissione europea continuerà a monitorare da vicino le riforme italiane e a fornire raccomandazioni sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio. Il governo italiano dovrà tenere conto di queste preoccupazioni nel perseguire le sue riforme.

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