Israele invade il Libano, cronaca di un conflitto senza fine

- Israele ha nuovamente invaso il Libano, per la quarta volta in meno di cinquant'anni, con l'obiettivo dichiarato di creare una zona cuscinetto tra i propri confini e le forze ostili. L'operazione, denominata "Pioggia d'Estate", ha visto l'impiego di tre divisioni di fanteria, commando paracadutisti e brigate corazzate, tutte unità veterane dei precedenti conflitti con il Libano. L'offensiva, scattata nel sud del Paese, ha come obiettivo principale Beirut, sebbene le autorità israeliane abbiano specificato che si tratta di un blitz limitato nel tempo e nello spazio, senza l'intenzione di occupare permanentemente il territorio.

Il conflitto tra Israele e Libano ha radici profonde e complesse, risalenti alla prima invasione del 1978, quando Israele cercò di respingere i combattenti palestinesi e di impadronirsi di una stretta striscia di terra lungo la frontiera. Da allora, le tensioni non si sono mai realmente placate, culminando in episodi di violenza come l'operazione "Pace in Galilea" del 1982, durante la quale nacque Hezbollah, la milizia religiosa sostenuta e armata dall'Iran. Hezbollah, guidata dal 1992 da Hassan Nasrallah, recentemente ucciso da un attacco israeliano, è diventata una delle principali forze di opposizione a Israele nella regione.

L'attuale offensiva ha provocato violenti scontri nel sud del Libano, con le forze israeliane che hanno ordinato l'evacuazione di oltre venti aree. Nel frattempo, missili Fadi-4 sono stati lanciati contro Tel Aviv, intensificando ulteriormente il conflitto. Raid israeliani hanno colpito anche la Siria, con notizie di vittime a Damasco riportate dai media locali.

La situazione rimane estremamente tesa, con il rischio di un'escalation che potrebbe coinvolgere ulteriori attori regionali. Tuttavia, le autorità israeliane insistono sul fatto che l'operazione è mirata e limitata, volta esclusivamente a neutralizzare le minacce immediate rappresentate da Hezbollah.

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