Colpisce, ma non può sorprendere questo attentato a Donald Trump. Perché i pozzi del confronto politico e della democrazia statunitense sono avvelenati da tempo, come tutti i più banali indicatori di polarizzazione – a partire da quelli elettorali – ben evidenziano. E perché tra questo veleno – che contamina da tempo la normale dialettica politica e ne delegittima attori e istituzioni – e la violenza vi è un’interdipendenza strettissima.
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L'attentato a Donald Trump durante un evento elettorale in Pennsylvania ha riportato alla ribalta uno dei temi più dibattuti negli Stati Uniti: l’utilizzo delle armi da fuoco e la loro diffusione nel Paese.
L'attentato ha avuto luogo il 13 luglio, durante un evento elettorale in Pennsylvania. Un proiettile ha colpito l’orecchio destro di Donald Trump, riportando alla ribalta il dibattito sulla diffusione di pistole e fucili negli Stati Uniti.
Doug Mills, fotografo americano e premio Pulitzer, è l’autore dello scatto fotografico che ha immortalato la scia del proiettile. In un articolo del New York Times, l’agente speciale dell’FBI in pensione Michael Harrigan ha spiegato come potrebbe essere stata realizzata la foto e con quale tecnologia, suscitando però qualche dubbio.
Il Secret Service, l'agenzia federale incaricata della protezione del presidente, era a conoscenza del sospetto un'ora prima degli spari. Questa informazione ha sollevato ulteriori domande sulla sicurezza del presidente durante gli eventi pubblici.
L'attentato ha avuto ripercussioni anche sul panorama politico. Nonostante l'incidente, Trump è avanti nei sondaggi negli Stati in bilico. La convention repubblicana è in corso a Milwaukee, con il tema odierno "Make America Strong Once Again". Il senatore JD Vance farà il suo debutto come candidato vicepresidente, presentato dalla moglie Usha Chilukuri. Il suo discorso si concentrerà fortemente sulla storia della sua vita personale.
Di euronews Già dalle prime ore dopo l'attentato a Donald Trump di sabato scorso, i social sono stati inondati dalle più diverse…
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