Attentato a Donald Trump, le teorie cospirative e le fake news da milioni di visualizzazioni

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Di euronews Già dalle prime ore dopo l'attentato a Donald Trump di sabato scorso, i social sono stati inondati dalle più diverse teorie del complotto sui responsabili di quanto accaduto: dal cosiddetto "Deep State", agli Antifa e i servizi segreti, fino alla lobby ebraica e al cronista italiano Marco Violi PUBBLICITÀ Ad un giorno dall'attentato a Donald Trump, avvenuto sabato scorso nel pieno del comizio elettorale che stava tenendo a Butler in Pennsylvania, hanno iniziato a diventare virali diverse teorie cospirative e fake news su quanto accaduto. (Euronews Italiano)

Su altri giornali

Segno meno anche per Londra (-0,6%) e Francoforte (-0,48%). Parigi cede lo 0,8%, Madrid lo 0,78% e Milano lo 0,7%. (Tuttosport)

Il giovane, che ha ucciso un uomo e ferito gravemente altre 2 persone, ha sparato dal tetto di un edificio a 150 metri dal palco dell’ex presidente. I Servizi Segreti sotto accusa dopo l'attentato a Donald Trump, ferito da un cecchino nel comizio tenuto a Butler, in Pennsylvania, nel pomeriggio di sabato 13 luglio. (Tiscali Notizie)

Solo pochi minuti dopo l’attentato, ad esempio, è diventata virale la parola “staged”, ovvero “messa in scena”: nelle ultime ventiquattr’ore è stata citata in diversi post sulla rete, che hanno raggiunto milioni di visualizzazioni. (Il Fatto Quotidiano)

Attentato. Accuse per falle e allarmi inascoltati: tutti i dubbi sulla scorta di Trump

Fiero delle sue radici italiane, Comperatore era stato a capo dei vigili del fuoco a Buffalo Township, nella contea di Butler. Durante il comizio in Pennsylvania, è stato colpito da un cecchino. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Come riporta la Cnn, secondo Catalin Grigoras e Cole Whitecotton i colpi contro l’ex presidente Usa sarebbero partiti da tre diverse armi. A svelare il dettaglio è l’analisi forense svolta da due esperti del National Center for Media Forensics dell’Università del Colorado a Denver. (Open)

La foto pubblicata dal New York Times con il segno della pallottola - Ansa Il “Secret Service”, incaricato di salvaguardare presidenti in carica ed ex, ha iniziato a rispondere alle domande del Congresso sul perché gli agenti incaricati della protezione di Donald Trump non siano riusciti a impedire a un uomo armato di sparare contro l’ex presidente, ferendolo alla testa e uccidendo un sostenitore del candidato repubblicano, mentre alla luce del sole il killer si appostava per prendere la mira e attendere il momento in cui premere il grilletto. (Avvenire)