La Storia è fatta di tante storie

La Storia è fatta di tante storie
Taranto Buonasera INTERNO

I testimoni di quella memoria rappresentano la verità diversa dall’odierno revisionismo, che non dovrebbe tradirla per rappresentare e cementare l’unità nazionale. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno. La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio, guidato da Alcide De Gasperi, l’ultimo del Regno d’Italia, stabilì, con un decreto, che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”. (Taranto Buonasera)

La notizia riportata su altre testate

Il 25 aprile rende possibile ogni annuale – e… Il 25 aprile consente a chi contesta il 25 aprile di farlo senza conseguenze. (la Repubblica)

Una guerra che aveva visto il territorio del nostro Paese essere campo di battaglia per lungo periodo lasciando l’Italia quasi completamente distrutta, e causando circa 472.000 morti, fra militari (319.000) e civili (153.000), cioè circa il 1,07% della popolazione: un italiano su cento, ucciso dalla guerra. (Contropiano)

La Resistenza invece fu un grande momento di unità del Paese: le Brigate Garibaldi e le Brigate Bianche ( costituite da oltre 65000 cattolici in 180 Brigate) e gli altri Movimenti scacciarono i nazi-fascisti dal Paese. (CatanzaroInforma)

C'è un solo modo per affrontare il 25 aprile nell'Italia meloniana

Il fascismo non nasce razzista ma lo diventa sino alle estreme conseguenze, così come il comunismo non nasce dalla libertà ma è stato piuttosto liberticida. Trasferire la Resistenza dal piano morale a quello militare, come elemento decisivo della Campagna d’Italia, non rende giustizia né alla verità né alla Storia. (Liberoquotidiano.it)

Il commento del direttore Vittorio Feltri. È giusto festeggiare il 25 Aprile, ma non significa andare addosso a qualcosa che non c'è. (ilGiornale.it)

C'è un solo modo per affrontare il 25 aprile nell'Italia meloniana Le ultime parole di Ignazio Vian (da "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana") (Today.it)