L'antifascismo come strumento di propaganda

Il ritorno del fascismo è un argomento che ha sempre suscitato grande interesse, soprattutto in prossimità delle elezioni. La retorica della democrazia in pericolo viene spesso agitata dalla sinistra, trasformando l'antifascismo in un argomento di propaganda.

Il passato che non passa

Non mancano mai le occasioni per riportare in auge il tema del fascismo: uno scrittore in cerca di visibilità, una giornalista che vuole vendicarsi per un torto subito. Recentemente, un professore emerito è stato querelato dal presidente del Consiglio per un'accusa di neonazismo. Questi eventi riportano alla mente il periodo del ventennio e, inevitabilmente, l'antifascismo.

Il partito del presidente del Consiglio e i nostalgici del Duce

Nel partito del presidente del Consiglio, la presenza di nostalgici del Duce è difficile da negare. Persino il simbolo del partito rinvia a quella eredità e Meloni non ha alcuna intenzione di cambiarlo.

25 aprile: un'occasione mancata

Il 25 aprile avrebbe potuto essere un'occasione per Giorgia Meloni per dimostrare quella capacità di scartare e sorprendere tipica dei grandi leader. Avrebbe potuto pronunciare le parole che, invece, ha pronunciato Sergio Mattarella: “I veri patrioti furono i partigiani. Essere uniti nell’antifascismo è un dovere, senza memoria non c’è futuro”. Un discorso simile a quello di Silvio Berlusconi a Onna, per rimanere nel campo del centrodestra, sarebbe stato molto apprezzato.

L'antifascismo continua ad essere un argomento di grande attualità, utilizzato spesso come strumento di propaganda in vista delle elezioni. Tuttavia, è importante non dimenticare che la memoria storica è fondamentale per costruire un futuro migliore.

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