'Andare in montagna con certe condizioni mette a rischio la vita di escursionisti e soccorritori'
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“Chi va in montagna quando ci sono determinate condizioni mette a repentaglio la propria vita e quella dei soccorritori”. Lo dichiara l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin dopo la tragedia avvenuta ieri sulla Forcella Giau. Intorno alle 13 un gruppo di scialpinisti è stato travolto tra Cortina d’Ampezzo e la val Fiorentina, nel territorio di San Vito di Cadore. Le vittime sono due: ieri sera Elisa De Nardi è morta all'ospedale di Treviso, mentre Abel Ayala Anchundia, originario dell'Ecuador, è deceduto all'ospedale di Mestre (Oggi Treviso)
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A dare l’allarme, attorno alle 13 di ieri domenica 16 marzo, era stato un quarto sciatore rimasto estraneo al distacco. La valanga, più distacchi sull’intero versante, ha sepolto, oltre alle due vittime, anche un 51enne di Conegliano, che era stato subito individuato e riportato in superficie dal compagno, e ora è ricoverato a Pieve di Cadore per possibile ipotermia e un trauma alla caviglia. (L'Amico del Popolo)
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Facevano parte di un gruppo di quattro scialpinisti che intorno alle 13 è stato travolto da una valanga sotto la Forcella Giau, a 2.300 metri di quota, noto valico alpino tra Cortina d’Ampezzo e la Val Fiorentina (Belluno). (L'Eco Vicentino)
L’incidente è avvenuto poco prima delle 13 mentre un gruppetto di quattro scialpinisti si trovava a una quota di circa 2300 metri. (Montagna.tv)
Le nevicate delle scorse ore e le temperature più miti sono la causa di valanghe e slavine che si stanno verifcando in questi giorni e che hanno colpito più località. In alcuni casi anche l'imprudenza ha contribuito a giocare un brutto scherzo agli scialpinisti coinvolti. (Tiscali Notizie)
Due vite spezzate dalla montagna. Elisa De Nardi, 40 anni, di Conegliano (Treviso), e Abel Ayala Anchundia, 38enne originario dell’Ecuador e residente a Vittorio Veneto, sono deceduti poche ore dopo il ricovero in ospedale. (leggo.it)