Ue, il sabotaggio della sicurezza energetica
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Atto Primo: distruzione del “Nord Stream”, arteria che portava l’economico gas russo direttamente in Germania bypassando l’Ucraina, rendendo quest’ultima determinante per le scorte energetiche europee. Atto Secondo: mancato rinnovo dal primo gennaio da parte di Kiev degli accordi con Gazprom, chiudendo di fatto tutti i rubinetti che portavano ancora gas russo in Europa. Risultato Finale: viene meno la diversificazione nell’approvvigionamento energetico del Vecchio Continente, che si vede costretto a importare sempre più il costoso gas liquefatto americano, rendendo contento Trump, ma un po’ meno contenti le famiglie e le imprese europee, e tra queste ovviamente anche quelle italiane, che si vedranno il costo delle bollette impennare nuovamente. (Nicola Porro)
Se ne è parlato anche su altri media
L’ho detto diverse volte e lo ripeto: non c’è una vera ragione fisica che spinga il prezzo del gas verso questi livelli. Quello che sarebbe un rialzo fisiologico vista la stagione è diventato un prezzo esagerato perché si è partiti dai livelli ancora alti del mese di novembre. (Start Magazine)
Una stazione di compressione del gas alla periferia di Kiev: l'Ucraina è la porta d'ingresso del gas russo diretto in Europa - Reuters (Avvenire)
I mercati sapevano che l’accordo per il transito del gas russo era in scadenza. Il gas che arrivava dalla Russia attraverso l’Ucraina era meno del 10% del fabbisogno totale dell’Italia nel 2024. (Corriere della Sera)
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, tranquillizza sugli stoccaggi di gas del nostro Paese dopo la chiusura dei rubinetti del gas russo di Gazprom attraverso l'Ucraina, adottati da Kiev dal 2025. (Secolo d'Italia)
L’Italia può giocare un ruolo importante nel Mediterraneo ma serve un piano europeo ad hoc». Oggi la priorità è trovare un assetto strategico di lungo periodo. (La Stampa)
Sul livello delle scorte, al 72% nell'Ue, e sui prezzi del metano, ben lontani dai picchi allarmanti di 350 euro al megawattora dell'agosto 2022, a Bruxelles si ostenta fiducia. (ilgazzettino.it)