Marco Soracco, datore di lavoro di Nada Cella: “Io innocente, ma è bene che si cerchi l’assassino”
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Non si è mai tirato indietro in 28 anni, fin da quando è stato il principale indagato per omicidio. E Marco Soracco non si tira indietro neanche la sera in cui, a pochi chilometri di distanza, è stato appena rinviato a giudizio per favoreggiamento e falsa testimonianza, insieme alla madre Marisa Bacchioni. Il commercialista che secondo l’accusa ha coperto Annalucia Cecere, accusata dell’omicidio … (La Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
– Svolta nel ‘cold case’ di Nada Cella, la segretaria uccisa a Chiavari 28 anni fa nello studio di via Marsala, dove lavorava. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Dopo 28 anni, il caso dell’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa nel 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari, avrà un processo. I giudici della Corte d’Appello di Genova hanno accolto il ricorso della Procura contro il precedente proscioglimento di Anna Lucia Cecere, ex insegnante accusata dell’omicidio, di Soracco e sua madre Marisa Bacchioni, entrambi indagati per favoreggiamento. (Open)
Genova. Cecere, difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini non aveva mai parlato del caso della segretaria uccisa a Chiavari nel 1996. (Genova24.it)
Lo ha detto Annalucia Cecere, ex insegnante rinviata a giudizio per l'omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa il 6 maggio 1996 nello studio dove lavorava a Chiavari. Le sue dichiarazioni sono state riportate dall’Ansa. (Cuneodice.it)
Ci sarà un processo per la morte di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa il 6 maggio 1996 nell’ufficio dove lavorava a Chiavari, in provincia di Genova. (Il Fatto Quotidiano)
Il commercialista Marco Soracco dal suo studio di via Bixio nel centro di Chiavari non si tira indietro davanti al cronista neppure il giorno dopo che la Corte di appello ha deciso che lui e la madre Marisa Bacchioni devono essere processati insieme alla potenziale assassina Anna Lucia Cecere che loro avrebbero favorito mentendo al pubblico ministero Gabriella Dotto che ha riaperto il caso dove 25 anni grazie al lavoro della criminologa Antonella Delfino Pesce. (Primocanale)