Beko, presidio ai cancelli contro la chiusura
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Sono diventate 8, rispetto alle 4 previste, le ore di sciopero ieri nello stabilimento Beko Europe di Siena, dove i lavoratori hanno partecipato a un presidio per protestare contro il rischio di chiusura della fabbrica. Oggi si replica con altre due ore di stop lavorativo e un’assemblea, nella quale verranno decise le future iniziative di mobilitazione da qui al 20 novembre. Mercoledì prossimo è infatti in calendario la nuova riunione del tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy, dove il gruppo Arçelik, a cui fa capo Beko Europe, sarà chiamato a esplicitare la strategia per i cinque siti italiani, tra i quali quello appunto di Siena. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altri media
È l’accusa del PD di Varese, che per voce del segretario cittadino Manuela Lozza e del delegato al lavoro Sergio Gaudio attacca il Carroccio del ministro varesino Giancarlo Giorgetti: «Lui e il governo se ne fregano dei politici produttivi italiani. (malpensa24.it)
VARESE – La Lega deposita l’emendamento alla Finanziaria per sostenere i lavoratori della Beko: «100 milioni per il comparto dei grandi elettrodomestici». (malpensa24.it)
“Questo stabilimento per molti di noi rappresenta la vita. Non possiamo lasciare che chiuda”. Dopo l’assemblea di questa mattina è stato deciso di prorogare lo sciopero da quattro ad otto ore, a cui se ne aggiungono altre due nella giornata di domani. (RadioSienaTv)
«È veramente preoccupante che sulla più grave crisi industriale (quella della Beko) che colpisce ora la provincia di Varese ci sia chi, come il PD, anziché collaborare per trovare soluzioni, cerca di approfittarne per fare polemiche politiche senza senso e fuori bersaglio. (varesenews.it)
Beko oggi occupa complessivamente oltre di mille persone nelle due sedi fabrianesi. "A seguito dell’incontro del 7 novembre al ministero con i vertici Beko – dicono i sindacati – il coordinamento nazionale ha indetto quattro ore di sciopero che verrà effettuato martedì prossimo (oggi, ndr) alla fine di ogni turno di lavoro". (il Resto del Carlino)
Questa mattina i lavoratori dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno (Varese) hanno incrociato le braccia presidiando la portineria centrale della fabbrica per protestare contro l’annunciata chiusura di tre fabbriche, tra cui quella varesina, dedicate alla produzione di elettrodomestici per la refrigerazione e il lavaggio. (varesenews.it)