Gli abbonamenti di ChatGPT diventano più cari

I prezzi degli abbonamenti di ChatGPT sono pronti a aumentare in modo graduale fino a raggiungere e superare il doppio dell'attuale richiesta entro cinque anni. Ad anticipare la strategia di OpenAI è un report del New York Times e si riferisce alle necessità impellente di monetizzare entro il breve periodo. La richiesta arriva dai finanziatori del progetto di funzionalità basate su intelligenza artificiale, che vorrebbero vedere il prima possibile una riduzione delle perdite e quindi un ritorno economico ai miliardi investiti. (WIRED Italia)

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Tuttavia, per motivi non ancora chiari, Apple ha deciso di tirarsi indietro proprio in vista della chiusura del round, prevista per questa settimana. A rivelarlo è il Wall Street Journal, che spiega come l’azienda di Cupertino abbia pensato di partecipare a un round di finanziamento che avrebbe raccolto circa 6,5 miliardi di dollari per OpenAI (iPhone Italia)

Il conglomerato giapponese SoftBank pronto a investire mezzo miliardo di dollari in OpenAI, casa madre del modello di intelligenza artificiale ChatGpt. Non solo Microsoft, ecco quanto è pronto a investire SoftBank in OpenAI (Start Magazine)

Il quotidiano di New York cita una persona ben informata sui fatti, secondo cui l’azienda di Cupertino avrebbe di recente abbandonato le trattative per prendere parte al round di finanziamento. (Telefonino.net)

Questi aumenti aggressivi riflettono la pressione degli investitori su OpenAI per ridurre le perdite. Nonostante i ricavi mensili abbiano raggiunto i 300 milioni di dollari ad agosto, l'azienda prevede di perdere circa 5 miliardi di dollari quest'anno a causa di costi come personale, affitti e infrastrutture per l'addestramento dell'IA. (Tom's Hardware Italia)

Apple ha deciso di non investire in OpenAI, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. La società di intelligenza artificiale si prepara a chiudere un round di finanziamento da 6,5 miliardi di dollari la prossima settimana, con possibili investimenti da parte di Microsoft e Nvidia. (Tom's Hardware Italia)

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