Dietro il confuso discorso di Giuli c’è un disegno chiaro
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Siamo già al nodo centrale della destra novecentesca e poi postmoderna. Il proposito che il Ministro enuncia come equilibrismo ideologico fra l’umano e la tecnica è infatti anche un proposito che può risolversi (e per lo più si risolve) in spiritualizzazione della tecnica stessa, Il nome che Giuli utilizza per dare valore alla sua tesi è quello di Adriano Olivetti. E non è un caso che proprio all’inizio della lunga parte dell’intervento dedicata all’imprenditore, il Ministro cada in contraddizione. (Lucy. Sulla cultura)
Se ne è parlato anche su altre testate
Da quando in Parlamento fanno le registrazioni video, i resoconti stenografici sono diventati meno urgenti (sic!). Il laureando Alessandro Giuli, neoministro della Cultura, ha esposto alle Commissioni riunite Cultura della Camera e Istruzione del Senato le linee programmatiche della sua azione. (L'Opinione delle Libertà)
Mi sembra consono disquisire sulla complessità del sistema ontologico intonato alla rivoluzione dell’infosfera globale, per poi analizzare i pericoli della ipertecnologizzazione e l’apocalittismo difensivo rimpiangente il mondo antico e impugnante un’ideologia della crisi che… bla bla bla. (La Repubblica)
Da giorni sta suscitando ilarità la comunicazione delle linee programmatiche fatta lo scorso 9 ottobre da Alessando Giuli, neoministro alla Cultura, quella dei passaggi sull’«ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale» e sull’epoca «delle passioni tristi». (Merateonline)
È saltata l'audizione del ministro della Cultura Alessandro Giuli prevista per giovedì in Parlamento. I parlamentari delle commissioni cultura di Camera e Senato hanno ricevuto oggi l'annuncio che la prevista audizione verrà rinviata al 7 novembre, "per un sopravvenuto impegno" del ministro. (Trentino)
“Il collega Amorese che cerca di difendere l’assenza di Giuli al Cdm di questa sera conferma, indirettamente, la sforbiciata in arrivo per i settori culturali. La chiamano ‘riduzione delle inefficienze’ ma sono tagli belli e buoni che tutti i settori culturali stanno denunciando e su cui gli stessi uffici del Mic, senza guida, sono in imbarazzo. (Civonline)
Magari è stato un po’ verboso in Commissione, quando presentando il suo programma forse si è fatto prendere un po’ la mano con le parole dense. Per esempio ha mostrato rispetto umano e culturale per Saviano, riconoscendone il valore, il coraggio e la vita d’inferno. (L'Unione Sarda.it)