Il Parlamento esautorato. Una manovra "blindata": ma così si bypassa il bicameralismo
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Somiglia a quelle società sportive nobili decadute questa legge di Bilancio 2025 che stamani avvia in Senato l’ultimo tratto accelerato e che, in nemmeno 36 ore, dovrebbe arrivare all’ok finale. Da “legge-regina” dell’anno politico – che un tempo per tre mesi, da ottobre, monopolizzava di fatto il Parlamento – si sta trasformando sempre più in un rito stanco, animato da sporadici sussulti. «La manovra arriva blindata in Parlamento, non siamo più una repubblica parlamentare». (Avvenire)
Ne parlano anche altre fonti
Ci risiamo, ma non per questo ci si deve rassegnare al peggio. Oggi (venerdì 27 dicembre) la manovra sarà in aula al Senato e domani (sabato 28 dicembre) sarà approvata con la fiducia. Fine delle discussioni, tutti gli emendamenti spazzati via, proteste scontate delle opposizioni e via così fino al prossimo anno. (la Repubblica)
In mattinata le comunicazioni del presidente Ignazio La Russa e poi l'inizio della discussione in commissione Bilancio di Palazzo Madama. Approdo in Aula venerdì 27 dicembre e il giorno dopo il voto finale ascolta articolo (Sky Tg24 )
Una manovra che guarda alla crescita, tenendo fermi i due capisaldi di metodo e di merito: serietà e riduzione della tasse. (Secolo d'Italia)
«La produttività, motore della crescita del Pil, si è fermata a inizio Anni 70. Dopo aver usato nei due decenni successivi svalutazione e debito pubblico per occultare il problema, dagli Anni 90 siamo diventati il paese col tasso medio annuo di crescita Pil più basso del mondo. (il Giornale)
È stato avviato ieri, 23 dicembre, l'esame del ddl Bilancio presso la 5ª Commissione permanente del Senato (A.S. 1330). (MySolution)
Succede tutto in commissione Bilancio, dove l’esame della terza Finanziaria del governo Meloni si riduce a una formalità. Appena mezz’ora di discussione, poi i lavori si fermano: la manovra va in aula al Senato senza il mandato al relatore. (la Repubblica)