IL CICLISMO PIANGE LA MORTE DI PASCAL HERVÈ, MORTO A SOLI 60 ANNI
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Nel giorno di Natale, a soli 60 anni, Pascal Hervé ha imboccato un'altra strada. Vincitore di tappa al Giro e maglia rosa nel 1996, il corridore transalpino passa professionista con la maglia della Festina nella stagione 1994. Si fece notare e ben presto aprezzare come scalatore, capace di lottare con i migliori specialisti dell'epoca. Tra i suoi successi spicca la vittoria nella sesta tappa della nostra “corsa rosa” nella stagione 1996, nella quale conquistò anche la maglia del primato, conservata tuttavia una sola giornata. (TUTTOBICIWEB.it)
Ne parlano anche altri giornali
Promuovere l’arte ambientale che instaura un rapporto diretto e quasi di interdipendenza con la natura circostante: perseguendo quest’obiettivo, dopo il successo registrato a Sorbo San Basile nello scorso mese di ottobre, la mostra “Archivio Mabos” approda a Cicala. (Corriere di Lamezia)
Francese, fu corridore professionista fra il 1994 e il 2001, vestendo le maglie della Festina, della Polti e, nell'ultima stagione della carriera, della Alexia Alluminio. Le cause del decesso non sono state rese note, ma Hervé, secondo quel che riportano le testate giornalistiche francesi, era stato affetto da un tumore allo stomaco, a causa del quale aveva dovuto affrontare un'operazione chirurgica durante lo scorso mese di settembre. (SpazioCiclismo)
La carriera dello scalatore è strettamente legata a quella del re delle montagne. Pascal Hervé era uno dei principali luogotenenti di Richard Virenque: è morto mercoledì, a soli 60 anni. (Diretta)
Lo ricorda Le Parisien. «Lo facevano tutti, sbagliai a non dirlo». Virenque: «Moriremo con lui, senza che nessuno ci chieda scusa» (IlNapolista)
Lo notizia del lutto è stata diffusa dal sindacato ciclisti francese (Uncp) e ripresa dalla Gazzetta dello sport. Le circostanze del decesso non sono state precisate, ma lo scorso settembre Hervé aveva rivelato di essersi sottoposto – nei mesi precedenti – a un intervento chirurgico per un “tumore allo stomaco, con la rimozione completa dello stomaco stesso”. (Il Fatto Quotidiano)
Il suo momento di gloria l’aveva vissuto a Catanzaro in una indimenticabile tappa del Giro d’Italia del 1996. (CatanzaroInforma)