Elezioni in Romania: Georgescu scuote l'Europa al primo turno
Articolo Precedente
Articolo Successivo
A poco più di tre giorni dalla scioccante vittoria del candidato indipendente Calin Georgescu, definito di “estrema destra”, nel primo turno delle elezioni presidenziali rumene, nei palazzi di Bruxelles si è subito corsi a invocare il Digital Service Act (Dsa). Sotto la lente d'ingrandimento ci sarebbe infatti la campagna social di Georgescu. Non più tardi di ieri Valèrie Hayer, capogruppo di Renew Europe all’europarlamento (il gruppo dei liberali di Macron e Renzi), ha chiesto al Ceo di Tiktok di “venire in questa sede e garantire che la sua piattaforma non abbia violato le disposizioni del Dsa”, aggiungendo inoltre che “la Romania è un campanello d’allarme: la radicalizzazione e la disinformazione possono avvenire in tutta Europa, con conseguenze dannose”. (Panorama)
Su altri media
È successo in Romania, dove le autorità competenti hanno utilizzato questa tecnologia per il monitoraggio e il conteggio dei voti espressi questa domenica. La piattaforma è collegata allo European Blockchain Services Infrastructure (EBSI), che raccoglie i dati dei 27 paesi membri dell’Unione Europea. (Adnkronos)
Il panorama politico romeno è in fibrillazione dopo che un populista di estrema destra, poco conosciuto, si è assicurato il primo turno delle elezioni presidenziali, passando da essere un candidato di secondo piano a battere il primo ministro in carica. (Euronews Italiano)
I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania sono stati eclatanti: passano al ballottaggio dell’8 dicembre Calin Georgescu ed Elena Lasconi, rispettivamente leader sovranista euro-scettico e e filo-putiniano e sindaco di un piccolo villaggio, di tendenze europeiste di centro-destra. (InvestireOggi.it)
Ultimo caso, la Romania. Qui al primo turno ha inaspettatamente vinto Călin Georgescu-Roegen, sconosciuto ingegnere che aveva ricoperto diversi incarichi diplomatici e come tecnico al ministero dell’ambiente. (Contropiano)
Le elezioni presidenziali della Romania sono state vinte, al primo turno, dal candidato dell’estrema destra filorusso Calin Georgescu. Un risultato che gli analisti politici leggono come un leggero allontanamento della Romania dalla Ue e un avvicinamento alla Russia. (Il Sole 24 ORE)
Terremoto politico, tsunami, choc: sono questi i termini che prevalgono all’indomani del primo turno delle presidenziali in Romania, vinte a sorpresa dall’esponente di estrema destra filorusso Calin Georgescu, praticamente uno sconosciuto fino al momento della sua candidatura, che andrà al ballottaggio l’8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra, ritenuta anche lei una outsider alla vigilia, ma che è riuscita nell’impresa di arrivare seconda. (QUOTIDIANO NAZIONALE)