Sanità. Il primario aggredito col manganello e il primo arresto grazie alla nuova legge
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Il primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Lamezia Terme, Rosario Procopio - Ansa Stavolta i fatti non riguardano l’ira di parenti sorpresi dal decesso di un loro caro. Anzi, la degente in questione, lunedì sera, stava per essere dimessa dal reparto di Osservazione a breve intensità dell’ospedale di Lamezia Terme (Catanzaro). Una decisione che però non è piaciuta ai tre parenti della paziente che aveva terminato il periodo di accertamento clinico. (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altri media
Intorno alle 21 dell’11 novembre, il primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme, Rosarino Procopio, è stato aggredito con un manganello dai parenti di una paziente che doveva essere dimessa . (Il Fatto Quotidiano)
Da allora, per la verità, ci sono stati altri casi, come l’infermiera aggredita con un coltello in una Casa di comunità a Meldola (Fc) l’8 ottobre o sempre due infermieri pestati dai familiari di un paziente in provincia di Modena il 28 ottobre. (ilmessaggero.it)
Procopio, durante il colloquio con i familiari, stava spiegando che il periodo di osservazione clinica era terminato, l'iter diagnostico concluso e la signora poteva rientrare a casa con la terapia prescritta dai sanitari. (Gazzetta di Parma)
L'arresto è stato compiuto da personale del Commissariato della Polizia di Lamezia Terme in flagranza differita, in base alle nuove norme contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario. Si tratta di un 28enne lametino, Carlo Sacco, già noto alle forze dell'ordine. (LaC news24)
L’ultima a Lamezia Terme. Poi l’esito inimmaginabile: manganellate contro il primario del reparto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Questi episodi di violenza contro il personale sanitario sono profondamente inaccettabili e non trovano alcuna giustificazione. (Il Dispaccio)