Frode milionaria ai danni dello Stato, nei guai un lecchese
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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 persone - di cui sette in carcere, sette ai domiciliari e cinque all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria - nell’ambito dell’indagine «Casa di carta» che ha riguardato un’associazione a delinquere dedita alle frodi ai danni dello Stato. Le indagini - spiegano le Fiamme Gialle - hanno avuto inizio nel 2023 a seguito dell’approfondimento di alcune operazioni finanziarie ritenute sospette da parte di amministratori di una società monzese, già coinvolti in procedimenti per fallimento e truffa Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Monza diretta da Claudio Gittardi, hanno scoperto che la società era in mano a un gruppo criminale che aveva stabilito la propria base operativa in un capannone di Cinisello Balsamo (Milano), affittato a una azienda neo costituita attiva nel settore della telefonia e intestata ad un prestanome. (La Provincia Unica TV)
La notizia riportata su altri giornali
Un modus operandi che non lasciava nulla al caso e che prevedeva anche delle vere messe in scena, come al cinema, da creare a beneficio degli eventuali ispettori con dipendenti falsi e capannoni affittati per l’occasione. (ComoZero)
Gli interventi Marco Bertucci, presidente Commissione Bilancio Consiglio Regionale del Lazio (Frosinone News)
Il promotore finanziario Marco Savio, ovvero il fratello del pubblico ministero antimafia Paolo Savio che ora si trova alla Procura Nazionale Antimafia, è stato destinatario di una misura cautelare con l'accusa di truffa aggravata. (Fanpage.it)
del Tribunale di Brescia, relativa a 3 misure cautelari personali e al sequestro di circa 6,7 milioni di euro, in ordine ai reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali. (LA STAMPA Finanza)
"La Banca - prosegue la nota - conferma la propria volontà di collaborare con la GDF e le autorità competenti" e "si riserva di assumere ogni più opportuna iniziativa, anche in relazione alla diffusione di notizie false e diffamatorie per i danni che potrebbero arrecare all'Istituto" . (La Tribuna di Treviso)