Calenzano, il lutto e la rabbia: “Sicurezza trascurata”
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“Siamo stanchi di sentire di uomini e donne che muoiono mentre lavorano”. Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. Nel giorno di lutto di un’intera regione, alla commozione e al dolore per la morte di Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, nomi subito scanditi in piazza, si aggiunge la richiesta corale di conoscere la verità e avere giustizia. (il manifesto)
Su altri media
Una tragedia che avrebbe potuto essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica dove si è verificata l’esplosione ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante. E a Cremona, dove esiste un deposito molto simile, non manca qualche preoccupazione. (CremonaOggi)
Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza. (ilmessaggero.it)
Sono nove, in provincia di Savona, gli stabilimenti classificati come "a rischio di incidente rilevante" come il deposito di Eni a Calenzano, teatro ieri dell'esplosione che ha causato 5 morti e decine di feriti. (IVG.it)
La prima vittima dell'esplosione verificatasi nel deposito Eni di Calenzano, Vincenzo Martinelli, aveva fatto presente già nei mesi scorsi all'azienda di trasporti per la quale lavorava di aver riscontrato una serie di anomalie nelle operazioni di carico nel sito (il Giornale)
Una circostanza che, per i … (Il Fatto Quotidiano)
Anche dopo le direttive Seveso, che avevano classificato ad alto rischio il deposito di carburanti dove è avvenuto l’incidente del 9 dicembre, si è continuato a costruire a fianco (Open)