«Stragi sul lavoro, il governo è responsabile come le imprese»

«Stragi sul lavoro, il governo è responsabile come le imprese»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il manifesto INTERNO

Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, risponde al telefono dalla stazione di Firenze, di ritorno dalla manifestazione Basta Morti sul Lavoro di Calenzano, organizzata dai sindacati dopo la strage al deposito dell’Eni. Durante il corteo ha detto che il governo Meloni ha tante responsabilità quanto le imprese. Partiamo da un dato: gli ispettori del lavoro sono stati tagliati, come tutto quello che appartiene alla pubblica amministrazione e alla sanità. (il manifesto)

Su altri media

Anche dopo le direttive Seveso, che avevano classificato ad alto rischio il deposito di carburanti dove è avvenuto l’incidente del 9 dicembre, si è continuato a costruire a fianco (Open)

Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)

Numerose le delegazioni dei lavoratori, inclusa una dello stabilimento Eni di Livorno, tanti anche gli amministratori locali venuti a testimoniare la loro solidarietà per la seconda tragedia nel giro di pochi mesi nell'area fiorentina, dopo quella di via Mariti, lo scorso 16 febbraio, anche se hanno preferito lasciare la parola ai sindacati. (Tiscali Notizie)

Calenzano, il lutto e la rabbia: “Sicurezza trascurata”

Inomi delle cinque vittime: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe. Si è aperta così la manifestazione convocata ieri pomeriggio davanti al Comune di Calenzano in ricordo dei morti della strage alla raffineria toscana dell’Eni: c’erano le autorità, i … (Il Fatto Quotidiano)

A preoccuparlo c’è soprattutto il fatto che la manutenzione agli impianti dello stabilimento avvenisse in contemporanea al rifornimento della ben… CALENZANO (FIRENZE). (La Stampa)

Non è solo il vento di tramontana che soffia su piazza Vittorio Veneto a far stringere nei giubbotti e nei piumini le oltre mille persone che partecipano alla manifestazione di Cgil Cisl Uil per reclamare più sicurezza. (il manifesto)