Tommaso Foti nuovo ministro al posto di Raffaele Fitto: il giuramento al Colle. Le deleghe ad Affari Ue e Pnrr restano a Fdi
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Sarà Tommaso Foti a prendere il posto di Raffaele Fitto. L’attuale capogruppo di Fratelli d’Italia sarà alle 12.15 al Quirinale per il giuramento da ministro. Erediterà tutte le deleghe del neo commissario Ue e dunque quella agli Affari europei, al Sud, alle Politiche di Coesione e al Pnrr. Come previsto, quindi, il delicato dicastero rimane in mano al partito di Giorgia Meloni (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Oggi, secondo quanto si apprende da fonti di governo, il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, giurerà da ministro assumendo tutte le deleghe che erano di Raffaele Fitto, diventato vicepresidente esecutivo della Commissione europea e Commissario europeo per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme. (LaC news24)
– Sarà Tommaso Foti il nuovo ministro per gli Affari Europei e l’attuazione del Pnrr. Foti è pronto ad assumere il ruolo di ministro per gli Affari Europei. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il deputato assumerà le deleghe che erano di Raffaele Fitto, che si è dimesso sabato dopo essere stato proclamato vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Foti sarà ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il Pnrr. (la Repubblica)
"Grazie a Giorgia Meloni perché senza la sua piena fiducia ed il suo quotidiano sostegno non avremmo raggiunto risultati così importanti. "Oggi ho rassegnato le dimissioni da ministro degli Affari europei, del Pnrr, della Coesione e del Sud. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Sul fronte manovra, FI insiste sul taglio delle tasse al ceto medio: “Se i soldi del concordato sono pochi si farà una piccola riduzione, anche un solo punto di Irpef, se sono di più sarà più grande” dice il portavoce nazionale azzurro Raffaele Nevi. (AltaRimini)
Nel giorno in cui il titolare di Pnrr, Coesione, Sud e Affari europei lascia libera una casella nell’esecutivo per volare a Bruxelles, crescono le chance che alla fine Giorgia Meloni opti per non spacchettare i dossier affidati al suo super fedelissimo, chiudendo la partita nel più breve tempo possibile. (Giornale di Sicilia)