Unifil, la missione che non trova pace

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il manifesto ESTERI

«Qualsiasi incursione in Libano viola la sovranità e l’integrità territoriale libanese e viola la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu». Nella nota stampa diffusa ieri l’Unifil ha infine battuto un colpo, definendo «evoluzione pericolosa» la notifica ricevuta dall’esercito israeliano circa l’intenzione di procedere a «limitate incursioni» oltreconfine. Ma i circa diecimila militari inquadrati nella missione di peacekeeping dell’Onu nata nel 1978 e riformulata all’indomani della guerra del 2006 sulla cosiddetta Linea Blu, «mantengono le posizioni». (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il blitz di Israele tra venerdì e sabato ha fatto centro: il signore della morte di Hezbollah è morto e ora a quanto pare anche il suo funerale è diventato un problema per il paese dei cedri che deve fare i conti anche con le incursioni via terra dell'Idf. (Liberoquotidiano.it)

Non ce ne voglia il generale Antonio Messina comandante di quella Brigata Sassari fulcro della missione Unifil nel sud del Libano in cui sono inquadrati oltre mille soldati italiani. Il problema, vecchio di 18 anni, è aver mandato i nostri uomini a prosciugare un pantano governato da un'improbabile risoluzione del Consiglio di Sicurezza. (il Giornale)

La devastazione a Beirut Sud dopo il raid israeliano

Nelle prime ore di mercoledì ci sono state esplosioni a Beirut, con fuoco e fumo visibili lungo lo skyline della città, mentre l'esercito israeliano confermava di aver colpito "obiettivi di Hezbollah". (Euronews Italiano)

Macerie ed edifici distrutti nel quartiere di Chiyah, nel sud di Beirut, colpito da attacchi aerei israeliani durante la notte. Beirut, 2 ott. (Tiscali Notizie)